Parigi riparte dalla Tour Eiffel: un lifting da trecento milioni

Parigi riparte dalla Tour Eiffel: un lifting da trecento milioni
di Francesca Pierantozzi
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Domenica 24 Dicembre 2017, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 12:17
PARIGI È bella, è alta, è tonica e luminosa: tutti la vogliono. Ci salgono sopra in sette milioni l’anno, altri venti milioni le ronzano intorno, a rimirarla da tutti i lati, giorno e notte. Troppi. La signora di ferro è vittima della sua bellezza e ha cominciato un serio programma di remise en forme. La Tour Eiffel tornerà a una seconda giovinezza nel 2032, quando saranno stati spesi tutti i 300 milioni di euro stanziati per il suo relooking. Via le file, via i venditori ambulanti, lampadine nuove per renderla più sfolgorante la sera, nuova tinta per togliere capelli bianchi e ruggine, un muro di vetro per proteggerla, nuovi giardini per esaltarne il fascino, un ascensore su misura che si adatterà alle sue curve, nuove tariffe anche (già in vigore da un mese, biglietto per la “vetta” in ascensore passato da 17 a 25 euro), ma lassù, al secondo e al terzo piano, nuovo mobilio, nuovi ristoranti. 

I LAVORI
Il lifting è cominciato a ottobre, con la costruzione del nuovo muro trasparente, antiproiettile e anti autobomba alto quasi tre metri e, meno drammaticamente, con la sostituzione del faro visibile fino a 80 chilometri dalla città, che è tornato a illuminare Parigi dal 10 ottobre, tra le dieci e l’una di notte, con le sue lampade a 6mila watt nuove di zecca e un sistema di rotazione completamente rivisto. Pochi giorni fa, il comune di Parigi ha avviato la seconda tappa, che dovrà concludersi per le Olimpiadi del 2024: la completa risistemazione degli accessi alla Tour, dalla Senna, dalle fermate della metro, a piedi, le biglietterie, i giardini, tutto. Da lontano, il panorama non dovrà più essere lo stesso, assicura la sindaca Anne Hidalgo. 

Gustave Eiffel, ottimista di natura, aveva previsto che la sua bella e strana Tour sarebbe stata presa d’assalto dal pubblico e si era fatto prendere in giro azzardando la cifra di 500mila visitatori l’anno. Sono diventati 7 milioni. Dopo il calo provocato dalla paura degli attentati (5,8 milioni di visitatori nel 2016) la società che la gestisce, la Sete (società mista di servizio pubblico con capitali privati) punta a battere tutti i record nel 2024.
Oggi l’accoglienza al pubblico che offre la Tour Eiffel «non è soddisfacente» ha ammesso la sindaca in un’intervista al Journal du Dimanche. Per questo il 18 dicembre il comune ha lanciato una gara d’appalto internazionale da 50 milioni di euro per scegliere il progetto che dovrà rivedere tutto il “sito” Tour Eiffel. «Voglio che ci sorprendano» ha detto la sindaca, che chiede un nuovo percorso per avvicinarsi alla Torre: «Cerchiamo soluzioni creative, belle, ecologiche, sobrie e audaci, agili ed evolutive». Il comune vuole nuove vie pedonali per avvicinarsi alla Torre, con una nuova «scenografia paesaggistica che dovrà tenere conto del cambio delle stagioni». Dall’uscita della metro, ci saranno «percorsi con punti d’informazione, toilette, ristorazione, vendita di souvenir», e non più una distesa di venditori ambulanti. Vera rivoluzione: il comune promette anche l’eliminazione quasi totale delle file (che adesso possono facilmente raggiungere le tre ore) con biglietterie automatiche e soprattutto il potenziamento della vendita on line. L’obiettivo è arrivare all’80 per cento dei biglietti venduti su internet entro il 2020. «L’idea iniziale era creare una copertura per proteggere i visitatori che fanno le code - spiega l’assessore al turismo François Martines - Ma poi abbiamo pensato che la soluzione più efficace e più bella era eliminare le file». Il muro di vetro proteggerà due lati, quello anteriore, lungo la Senna, e quello posteriore, sullo Champ-de-Mars, i lati con gli ingressi saranno invece protetti da una griglia “stile Eiffel”. 

LA SCADENZA
Parigi non vuole però credere che la paura durerà sempre e che la sua Tour (avvicinabile da tutti da 128 anni) dovrà restare indefinitamente circondata da barricate. È stato votato un emendamento che impone di ridefinire ed eventualmente smantellare il dispositivo tra quattro anni. Via anche al rifacimento totale dell’Ascensore Nord: sarà chiuso per tre anni, con conseguenze sull’afflusso dei visitatori specialmente durante l’estate. Il nuovo dispositivo sarà fabbricato su misura e aderirà perfettamente alle curve della gamba della Tour. E infine il nuovo colore. Saranno cancellati i diciannove diversi strati di pittura posti uno sull’altro fin dalle origini. Tutta la superficie ovest, più esposta al sole, è ormai in penoso stato. 
Via dunque a una vasta e inedita operazione di lifting, con decapaggio, e poi applicazione della nuova tinta, i tre toni di Pantone “brun tour Eiffel” che saranno applicati in altezza dal più scuro al più chiaro, per esaltare lo slancio della Tour. Solo questa operazione costerà 60 milioni di euro. Niente, rispetto al ritorno d’immagine che il sito Capital ha valutato in 434 miliardi di euro. Secondo lo stesso studio, il Colosseo nel vale 91. 
 
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