La nuova frontiera anti-abusivi: «Permesso di soggiorno a punti»

La nuova frontiera anti-abusivi: «Permesso di soggiorno a punti»
di Alessandra Camilletti
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Giovedì 20 Luglio 2017, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 00:19
ROMA Arrivano in autobus per lo più da Cesena o in treno, se scendono da Cervia o salgono da Rimini. Sono pendolari e, soprattutto, sono regolari: viaggiano con documenti e permessi di soggiorno. Si evolve, il vu’ cumprà. In spiaggia e non solo. Tanto che Matteo Gozzoli, sindaco Pd di Cesenatico, ha segnalato l’evoluzione del fenomeno alla Prefettura di Forlì-Cesena, tracciando il bilancio dell’attività dello scorso anno. Serve una diversa strategia di contrasto all’abusivismo commerciale, si spiega, a partire dal piano normativo. Al punto che proprio dalla riviera romagnola, il primo cittadino lancia un’idea: «Ci vorrebbero i permessi di soggiorno a punti. Allora la nostra azione potrebbe avere anche maggior peso. Non basta una sanzione». 
Già, perché così, allo stato attuale, nonostante l’impegno sul campo, «si crea una sorta di circolo vizioso: noi fermiamo gli immigrati, sequestriamo la merce con operazioni burocratiche complesse e poi i venditori ricominciano. Possono andare forse dieci chilometri più in là, spostarsi in un altro comune, ma il problema resta». Con il permesso a punti - un po’ come accade per la patente - si andrebbe a scalare, ogni volta che si viene fermati. Fino ad esaurimento punti. Un’idea che il primo cittadino ha pure avanzato in qualche incontro istituzionale, a livello locale. 

LA TASK FORCE
Cesenatico è territorio subito sotto Cervia, comune dove il primo cittadino Luca Coffari, pure Pd, è riuscito ad eliminare la presenza di venditori abusivi, con trenta vigili urbani dedicati quotidianamente al controllo dei nove chilometri di litorale. Sono scesi più a valle i vu’ cumprà? «In verità Cesenatico è partita anche prima di Cervia. Forse Cervia ha dovuto agire a causa nostra, più che noi a causa loro» dice Gozzoli, classe 1986, eletto un anno fa, ricordando che il primo nucleo anti-abusivismo venne istituito già tra 2006 e 2007, con «cinque vigili più un coordinatore a pattugliare l’arenile insieme alle associazioni di categoria, con risultati importanti». Il fenomeno è nettamente diminuito. Nell’estate 2016 i reati connessi all’abusivismo sono scomparsi: zero merce contraffatta o pericolosa. Spariti dal lungomare cinesi e africani. Restano gli illeciti amministravi, legati ai controlli.

Oggi gli uomini in campo sono diventati dodici, sette di Cesenatico e cinque dell’Unione Rubicone e Mare. Si è costituita una task force per il pattugliamento quotidiano su otto chilometri di spiaggia, sette sotto Cesenatico. Da Zadina a Villa Marina, per proseguire con Gatteo a Mare e Savignano Mare. Così si evita pure un altro problema. «I comuni sono divisi da una strada - spiega Gozzoli - e i nostri vigili dovevano fermarsi al confine. Così si può intervenire da entrambe le parti. Lavoriamo insieme a carabinieri, guardia di finanza, capitaneria di porto e polizia, che d’estate istituisce un presidio a Cesenatico. E si collabora non solo in spiaggia, che è il momento finale della vendita, ma anche nei casolari utilizzati come deposito e nelle stazioni. La nostra Municipale ha 35 agenti e il gruppo dedicato è sempre stato mantenuto, con un impegno importante per il Comune. Partiamo il prima possibile, a maggio: più il territorio è monitorato, più funziona il passaparola tra i venditori abusivi, che di qua non passano».

EFFETTO TURISMO
In spiaggia qualcuno riesce comunque ad arrivare? «Qualche episodio di abusivismo c’è sempre. In particolare per chi fa massaggi, più difficili da individuare. I venditori di cocco hanno una situazione ancora diversa (pure italiani, ndr). Il tema vero è l’enorme lavoro burocratico che segue il sequestro». E dal 2011 al 2016 i sequestri amministrativi sono quasi triplicati. Altro tema, il quasi impossibile incasso delle sanzioni. «Con la precedente amministrazione il Comune è diventato suo malgrado celebre perché figuravano molte sanzioni emesse a soggetti che non pagavano ed erano un aggravio per il bilancio». E come avete risolto? «Le nuove norme prevedono il fondo crediti inesigibili e le contravvenzioni vengono inserite subito lì». 
L’impegno è massimo, rimarca, anche come «servizio alle attività che rispettano le regole e pagano le tasse. È un intervento anche turistico: la spiaggia senza abusivi è più vivibile».
 
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