E dalle ceneri riemerse Nerone: convegni, libri, ricerche e perfino un musical per tratteggiare la sua nuova figura

E dalle ceneri riemerse Nerone: convegni, libri, ricerche e perfino un musical per tratteggiare la sua nuova figura
di Laura Larcan
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Giovedì 15 Dicembre 2016, 00:43 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 21:27
Svetonio e Tacito non avrebbero condiviso molto un revival di Nerone, loro che ne descrissero per filo e per segno la deriva politica, la megalomania delirante, la paranoia, il carattere eccentrico e capriccioso, la follia matricida. Con buona pace degli storici, per l’imperatore romano che salì al trono a sedici anni sotto la guida di Seneca (era il 54 d.C.) sembra arrivata la rivincita. E oggi, 15 dicembre, giorno in cui ricorre l’anniversario del compleanno di Nerone che avrebbe compiuto 1979 anni (nacque nel 37 d.C.), gli auguri hanno il sapore di una riscoperta.

La Nerone-mania è riuscita a fare breccia anche nella “damnatio memoriae” che ha assediato dalla morte (68 d.C.) la figura letteraria dell’ultimo imperatore della dinastia Claudia (quella dei primi cinque imperatori di Roma). Negli ultimi tre anni, gli studiosi ne stanno riscrivendo la figura attraverso convegni internazionali e pubblicazioni, dove i dati archeologici contribuiscono a svelare sempre più elementi inediti. 

Cuore delle indagini, portate avanti dalla Soprintendenza per l’area archeologica centrale di Roma (guidata da Francesco Prosperetti), è la Domus Aurea, la reggia di Nerone incastonata sul Colle Oppio al centro di un complesso intervento di restauro diretto da Alessandro D’Alessio, idealmente connessa con l’altra porzione di “Casa d’oro” sul Palatino («il luogo di residenza vera e propria di Nerone», per dirla con D’Alessio), dove si sta riportando alla luce (grazie anche all’École Française de Rome) la leggendaria “cenatio rotunda”, la sala da pranzo girevole.
 
L’OPERA ROCK
Dal libro al palcoscenico, per Nerone arriva persino un musical con un cast all star: il “Divo Nerone Opera Rock”, che debutterà il primo giugno 2017 proprio sul Palatino. Location eccezionale, frutto di un progetto modulato ad hoc per la delicatezza del sito archeologico, e per questo autorizzato dalla Soprintendenza di Roma d’accordo col Ministero per i Beni culturali e per il turismo. Una produzione griffata Artisti Associati and Partners, che vanta la sinergia di quattro premi Oscar come Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per le scene, Gabriella Pescucci per i costumi, Luis Bacalov per le musiche, la regia di Gino Landi e la direzione di Franco Migliacci. Sulla carta, lo scenario che sarà coinvolto per tutta l’estate 2017 fa già “impressione”, visto che si tratta del contesto della Vigna Barberini con affaccio diretto sul Colosseo, il punto più alto del colle dei Cesari, e proprio sopra la casa di Nerone.
E sulla scia di un compleanno neroniano in grande stile, ecco che proprio da oggi gli organizzatori del musical “più infuocato della storia” lanciano anche una singolare iniziativa, “Civis Romanus Sum”, rivolta a tutti i residenti nella città di Roma, garantendo uno sconto del 10 per cento sull’acquisto del biglietto (in vendita su www.ticketone.it). Con buona pace di Svetonio, anche il clima natalizio sembra favorire la memoria di Nerone sotto l’albero con un regalo da “civis romanus”. Insomma, Nerone come Michelangelo e Caravaggio?

IL SENATO CONTRO
Un imperatore folle e sanguinario sulla via della riabilitazione, anche musicale? Per Alessandro D’Alessio è un’operazione necessaria per restituire giustizia a questa figura: «Si tratta di riaccendere, anche in maniera diversa, i riflettori su un personaggio che la letteratura, ma anche il cinema, ci hanno tramandato in una certa veste». 
Date a Nerone quel che è di Nerone, allora, sotto la lente d’ingrandimento della verità storica. «La figura di Nerone risulta fortemente condizionata da una storiografia a lui contraria - ribadisce D’Alessio - Perché dopo i primi anni di regno, si incrinarono i suoi rapporti col Senato e molti autori dell’epoca erano di corrente filo senatoria». Nerone instabile esuberante ma anche illuminato? «L’esame più attento delle fonti ci porta a rivalutare molto la sua figura - insiste D’Alessio - Fu un imperatore molto vicino al popolo e attuò anche riforme positive, come quella
monetaria».

Eppure il suo nome è legato al terribile incendio di Roma divampato del 64 d.C. «Nerone diede fuoco a Roma? Oggi sappiamo che non è andata così - riflette D’Alessio - Anticamente, già dall’età repubblicana, gli incendi a Roma erano molto frequenti, alimentati dalle costruzioni in legno. Accadde anche nel 64, quando Nerone era ad Anzio, ma noi sappiamo che si affrettò a tornare a Roma per organizzare i soccorsi e limitare i danni. E successivamente attuò riforme in campo edilizio e urbanistico». E se Nerone rischia di diventare oggi un brand con un suo merchandising, la più soddisfatta sarà Agrippina. Vero che il figlio la fece eliminare (pur con notti insonni), ma l’ambizione della regina madre per il suo “Nero”, era, in fondo, senza limiti.
 
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