LE CASERME
Dal Piemonte a Messina. Sono le strutture dove attualmente sono in corso i lavori. Immobili dello Stato da utilizzare in caso di un’emergenza sbarchi. Nell’elenco rientrano l’ex caserma Serini di Montichiaro, nel bresciano, quasi pronta ad aprire le porte. Un tempo la struttura riusciva ad ospitare oltre 300 militari. A Messina, invece, c’è l’ex caserma Gasparro di Bisconte. Poi il Piemonte con la caserma dell’aeronautica militare di Castello d’Annone. L’edificio, dismesso, potrebbe diventare un centro di prima accoglienza per un centinaio di persone. E ancora il Friuli Venezia Giulia dove, dopo l’ex caserma la Cavarzerani, a Udine, è stato individuato un nuovo centro di accoglienza nell’ex caserma di via Pastrengo. A Civitavecchia, invece, c’è l’ex caserma De Carolis. Ma nell’elenco potrebbero rientrare anche le strutture di Lecce, come la caserma Nacci, che ha mille posti, e la caserma Pico, che ne conta altri 500
GLI SBARCHI
Oggi arriveranno in 2000. E così il conto sale, nelle ultime 36 ore gli sbarchi supereranno quota 4000, tutti naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia, provenienti da paesi dell'Africa sub sahariana, da Libia e Siria. Nelle prossime settimane, con lo stabilizzarsi della bella stagione, la situazione potrebbe anche peggiorare. Ma il rischio più grande riguarda sempre l’ipotesi che si aprano nuove rotte e il tragitto ormai chiuso che portava fino in Grecia, con la speranza di un ingresso in Europa, possa essere sostituito dalla via italiana.
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