Migranti, a Bruxelles il piano dell'Italia. «Lampedusa? E' già in funzione»

Migranti, a Bruxelles il piano dell'Italia. «Lampedusa? E' già in funzione»
di Valentina Errante e Cristiana Mangani
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Giovedì 17 Settembre 2015, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:34
Diciotto pagine per illustrare l’Italy’s roadmap, perché il nostro paese, nonostante la brusca frenata imposta dalla Ue sulla “relocation” dei profughi, non vuole farsi trovare impreparato. Il documento è stato inviato alla Commissione europea con l’impegno di partire entro settembre con quelle stesse strutture di identificazione previste dal Piano. L’attenzione è concentrata sull’appuntamento della prossima settimana quando, in via straordinaria, i ministri degli Affari interni e di Giustizia torneranno a incontrarsi.



LA SPERIMENTAZIONE

In attesa di una soluzione che sembra ancora molto lontana, ieri, l’hotspot di Lampedusa è partito, ma unicamente in via sperimentale. Del resto, sia il premier Matteo Renzi che il sottosegretario all'Interno con delega all'Immigrazione Domenico Manzione, hanno chiarito che il centro siciliano è perfettamente funzionante e risponde a tutte le caratteristiche che l’Unione europea ha richiesto. «Anche se l'Europa - ha aggiunto Manzione - non può semplicemente dire ai paesi frontalieri di creare gli hotspot, perché contestualmente deve essere avviata la procedura di rimpatri in una dimensione europea. Altrimenti il processo, dal nostro punto di vista, non può partire».

Nel frattempo il Viminale ha individuato con esattezza i luoghi dove aprire gli hub regionali, i centri per i migranti in attesa di identificazione. Al momento ne sono stati segnalati 15 e altri entreranno in funzione nei prossimi mesi. Un ex Cie è stato adibito ad hub regionale in Emilia Romagna, a Bologna, accoglierà 200 migranti. Mille posti sono previsti a Bari, dove c’è l’attuale Cara e 800 a Foggia. Altri mille a Crotone in Calabria, mentre nel Lazio 500 persone potranno essere ospitate in una caserma di Civitavecchia. Il centro sarà operativo dal 2016 e si svilupperà sotto un tendone. Cento persone in Piemonte, nel Castello di Annone di Asti, ex struttura militare, pronta per la fine del 2015.



Per l’estate del prossimo anno sarà operativo un hub in Valle D’Aosta: verranno accolti 180 migranti a Saint Pierre, una struttura del Fondo Lire Unrra, organizzazione umanitaria internazionale. Trecento persone verranno distribuite in Friuli Venezia Giulia, dove sono previsti 5 hub: caserma Cavarzerani (Udine), caserma di Fusine (Udine), caserma di Muggia (Trieste), caserma di Prepotto (Udine), e caserma di Cordovado (Pordenone). Sono ancora “works in progress” i lavori per l’hub costitutito nell’ex caserma di Montichiari (Brescia, operativo dal 2016 per 300 persone), per l’ex casa mandamentale a Morcone (Benevento), mentre hub diffusi in Toscana verranno individuati direttamente dalla Regione.



I DATI

Al Dipartimento per l’Immigrazione del Viminale, diretto dal prefetto Mario Morcone, sono stati elaborati anche i dati dei nuovi arrivi e dei richiedenti asilo. Fino all’11 settembre sorso sono stati 51687 gli immigrati provenienti da zone di guerra, contro i 36535 dello stesso periodo del 2014. La differenza è notevole, l’aumento è del 30,74 per cento.
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