Medici anti-vaccinazioni: “processo” per i primi tre

Medici anti-vaccinazioni: “processo” per i primi tre
di Carla Massi
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Sabato 22 Ottobre 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 10:52
Da anni si sono schierati contro le vaccinazioni per i bambini. Sostengono la pericolosità delle profilassi e i legami tra queste ed alcune malattie. Da anni sono alla guida dei camici bianchi convinti che i piccoli non protetti sono globalmente più sani.

Sono i medici contro i quali gli ordini provinciali hanno avviato procedimenti disciplinari. Come era stato annunciato a luglio scorso. Nei confronti di due professionisti, uno di Firenze e uno di Treviso, l’istruttoria è già stata aperta. Un terzo caso, a Venezia, è sotto esame. Nei loro confronti forse sono arrivate delle segnalazioni ma non si esclude che potrebbero essere bastate le dichiarazioni pubbliche o degli scritti per decidere di sanzionare.

LE COMPLICAZIONI
«Hanno sostenuto la posizione antiscientifica della pericolosità delle vaccinazioni - fa sapere Luigi Conte segretario generale della Federazione degli ordini dei medici -. Il professionista di Firenze, già noto per le sue posizioni, sostiene l’esistenza di un nesso tra vaccini e autismo. Mentre quello di Treviso, un cardiologo è convinto che le profilassi determinino complicazioni che mettono a rischio i bambini».

L’istruttoria sarà scandita da diverse tappe. Dopo la supervisione del materiale e dei comportamenti messi sotto accusa, il medico sarà convocato dal collegio disciplinare(una sorta di piccolo processo) e durante questo incontro si confronteranno accusa e difesa. Quattro i livelli di sanzioni: avvertimento, censura, sospensione da uno a sei mesi, radiazione.

In poco più di tre mesi, dunque, gli ordini dei medici (ogni provincia ha la sua autonomia) hanno deciso di passare dagli annunci ai fatti perché, aggiunge Conte «il vero pericolo sta nel non vaccinare contro malattie potenzialmente anche letali ma che, con i vaccini, possono essere prevenute».

Sconsigliare i vaccini, per i medici equivale ad un’infrazione al codice deontologico come si legge nel documento che è stato votato all’unanimità. «No ai medici obiettori nei confronti delle vaccinazioni - ha sentenziato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - che invita i medici a basarsi sulla scienza rispettando le linee guida».
Il documento di luglio nasce sull’onda dell’allarme calo-vaccinazioni nel nostro paese. La diminuzione, in alcune aree, arriva fino al 25%, soprattutto per rosolia e morbillo. Secondo l’Istituto superiore di sanità i numeri, da un paio di anni, sono scesi al di sotto del 95% le coperture per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. Nasce ed è trainato soprattutto dalla Rete il movimento dei medici “anti-vaccini”.

IL CROLLO
Un trend che si è affermato negli ultimi 15 anni e che ha finito con l’influenzare a tal punto parte dell’opinione pubblica da portare ad un crollo dei livelli di coperture vaccinali. Tra gli iniziatori di questo movimento il gastroenterologo britannico Andrew Wakefield, autore del contestatissimo docu-film “Vaxxed” la cui proiezione inizialmente prevista in Senato qualche giorno fa è stata bloccata, ma è stata poi seguita da proiezione pubblica in varie sale italiane nei giorni scorsi.

Proprio nei giorni in cui i medici stendevano il loro nuovo testo sui vaccini in Emilia Romagna, prima Regione, cominciava ad ipotizzare l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i bambini che vengono iscritti agli asili nido pubblici e privati. L’Emilia Romagna ha camminato veloce: è pronta a chiudere i suoi asili nido ai bambini che non sono in regola con le vaccinazioni a partire da settembre 2017.

«Ci sono già molte scuole che chiedono la vaccinazione. Quello dell’Emilia Romagna è un caso a cui guardiamo con interesse. Ricordo - aggiunge il ministro Lorenzin - che in alcune città, come Rimini, la copertura vaccinale è sotto il 65%. Con queste percentuali viene messa a rischio la salute dell’intera popolazione».

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