Manovra, decreti attuativi in bilico: a rischio gli incentivi e la web tax

Manovra, decreti attuativi in bilico: a rischio gli incentivi e la web tax
di Luca Cifoni
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Lunedì 15 Gennaio 2018, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 09:29
I commi sono 1.181, ammassati in un solo articolo come ormai accade da anni a causa del meccanismo maxiemendamento-voto di fiducia. Ma ben più complicato è contare - nella legge di Bilancio 2018 - i provvedimenti attuativi necessari per trasformare in realtà molte delle misure approvate. Ce ne sono oltre 150, per lo più decreti ministeriali o della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) ma anche provvedimenti dei direttori delle agenzie fiscali o delibere di Autorità. Senza contare che molte norme richiederanno poi circolari applicative, anche se non strettamente indicate dalla legge.

I PRECEDENTI
La storia si ripete più o meno tutti gli anni con esiti imprevedibili: ad esempio ad oggi non è ancora possibile nemmeno richiedere prestazioni quali l’anticipo pensionistico volontario o il cumulo previdenziale con le casse professionali, entrambi provvedimenti previsti dalla legge di Bilancio dell’anno scorso. Ma stavolta la tabella di marcia si incrocia con le convulse fasi della campagna elettorale e del dopo-voto e su alcune misure pesano anche incognite politiche, perché l’eventuale futuro governo potrebbe naturalmente voler smontare non solo riforme del passato ma anche norme appena approvate. Ce ne sono alcune poi che si presentano già traballanti per dubbi e critiche emerse in fase di elaborazione: è il caso ad esempio della web tax. Il calendario fissa comunque scadenze importanti già alla fine di questo mese.

È previsto che entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio (quindi dal primo gennaio) il ministero del Lavoro insieme a quello dell’Economia definisca con un decreto i dettagli di una delle questioni più discusse quest’autunno, ovvero la deroga rispetto al meccanismo di adeguamento dei requisiti previdenziali all’aspettativa di vita, per 15 categorie di lavoratori. Si tratta di particolari non insignificanti come l’esatta specifica dei mestieri coinvolti o le modalità di presentazione della domanda. Data la delicatezza del tema questa sarà probabilmente una priorità, anche se magari la scadenza potrà essere scavalcata di qualche giorno (per inciso, quasi tutti i termini sono, in linguaggio giuridico “ordinatori ma non perentori”: ovvero non succede nulla se non vengono rispettati). I tempi sono un po’ meno serrati ma comunque ravvicinati per i provvedimenti del ministero dello Sviluppo economico (sempre insieme al Mef) che dovranno dare il via a importanti incentivi come il credito di imposta per la formazione (ci sono 90 giorni) e quello per la quotazione delle piccole e medie imprese (120 giorni).

Una vicenda a sé stante è quella della web tax. L’imposta digitale avrebbe dovuto riequilibrare il prelievo sui colossi digitali che operano nel Paese ma pagano le tasse (poche) all’estero; l’assetto uscito dalla Camera pare però penalizzare soprattutto le aziende italiane. In ogni caso toccherebbe al ministero dell’Economia entro il 30 aprile il cruciale compito di specificare i servizi digitali sottoposti al prelievo: l’entrata in vigore è comunque nel 2019.

ASSUNZIONI E FONDI
Molti dei provvedimenti attuativi attesi riguardano lo sblocco di assunzioni o l’assegnazione di fondi agli enti territoriali. Ci sono poi le prevedibili emergenze stagionali che naturalmente hanno scadenze rigide per definizione. Così contro la siccità la legge di Bilancio prevede l’adozione di un “Piano nazionale di interventi nel settore idrico”: per adottarlo con Dpcm ci sono 120 giorni di tempo, dovrà quindi arrivare prima dell’estate sebbene servano i pareri di ben cinque ministeri e dell’Autorità dell’energia, e vada trovato anche l’accordo con Regioni e Comuni in sede di Conferenza unificata. Prudentemente quindi è previsto pure un decreto del ministero delle Infrastrutture (per il quale non è però indicata la data) che «nelle more della definizione del Piano nazionale” porti a realizzazione almeno gli interventi urgenti in materia di invasi e di risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Infine passa per l’attuazione della legge di Bilancio anche una delicatissima questione come quella del testamento biologico: entro 180 giorni il ministero della Salute, ottenuta l’intesa con le Regioni e acquisito il parere del Garante della privacy dovrà stabilire le modalità con cui le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) potranno affluire nella banca dati istituita dallo stesso dicastero.
 
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