M5S abbandona il modello Roma e recluta esperti

M5S abbandona il modello Roma e recluta esperti
di Mario Ajello
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Sabato 8 Aprile 2017, 00:58 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 15:27

dal nostro inviato
IVREA Dimenticare Roma. Di più: Ivrea serve a cancellare la cattiva prova offerta finora nel governo della Capitale. Peccato che, come paradosso di questa storia, sia proprio la sindaca Raggi - che non doveva esserci ma poi sì, poi di nuovo no anzi forse e invece eccola in arrivo - una delle presenze forti tra i politici, non numerosissimi, di questa kermesse caseleggian-grillesca. Superare il modello, o anti-modello, Raggi sotto gli occhi di Virginia? 

LA CITTÀ DELL’INNOVAZIONE
I grillini in arrivo in quella che fu la piccola grande città dell’innovazione italiana raccontano l’esigenza di un passaggio necessario. E uno di loro, un parlamentare meridionale, lo riassume così: «Cinque Stelle, nuova pelle». Ovvero: andare a sentire gli esperti, e qui ce ne saranno tanti oggi al convegno sul futuro intitolato Sum e voluto da Casaleggio junior; cercare competenze e aiuti in vista del possibile approdo a Palazzo Chigi; prepararsi prima per non farsi trovare impreparati poi; rassicurare gli italiani dicendo loro: andiamo a caccia dei migliori, e mai più Marra.
Tentativo credibile? 

L’obiettivo è fare tutto l’opposto di quanto si è fatto a Roma in modo da non dover dire successivamente come scusante: «Siamo ingenui e novizi». La linea Casaleggio che si impone ad Ivrea - con Grillo atteso ma solo come ascoltatore e con i parlamentari non tanti e non protagonisti - è quella della «nuova pelle» e del «futuro», indicato nel sottotitolo dell’evento, non solo come richiamo ideale ma come una cosa praticissima. «Va colto il senso del tempo», spiega il professor Domenico De Masi, uno dei protagonisti della vicenda.

Il Fattore Tempo è quello che M5S vuole giocarsi a partire da Ivrea e che crede di avere dalla propria parte. Lo spiegano così i grillini nella serata della vigilia, in cui non è aria di andare a ballare fino all’alba (come nel finale della festa M5S di Palermo) o di fare folklore perché la divisa governista è già incorporata in molti di loro come vuole Davide: «Mentre gli altri sono ancora in fase costituente e si scannano, noi abbiamo pezzi di programma già pronti e abbiamo tempo per dialogare con chi può aiutarci a governare l’Italia». 

I MAGISTRATI
A cominciare dai magistrati. «Ma tu lo conosci Ardita?», è la vicendevole domanda che si rivolgono i pentastellati. Il procuratore di Messina, attesissimo, è l’homo novus nel firmamento dei togati prediletti. Gli altri due non ci sono, ossia Gratteri e Davigo, ma anche Spataro qui piace assai, e Ivrea che funge anche da casting per i competenti da portarsi al governo, nel caso, vale allo stesso modo come riprova che i 5Stelle vogliono blindarsi con il supporto delle toghe di ogni colore. Sia quelle rosse sia quelle per nulla sinistresi. 
E comunque: «Io sono un comico e ora ci servono i sapienti», così si è autosminuito Grillo parlando con alcuni dei suoi prima di partire per Ivrea. Capita di incontrare, nella sera della vigilia, onorevoli M5S che dicono: «Devo andare in albergo a studiare». Che cosa? Alcuni di loro si sono portati le carte. E sono quelle, divise in fascicoli, e ogni dicastero ha il suo, in cui c’è scritto come funziona ogni singolo ministero, chi comanda negli snodi fondamentali di quel ministero, che tipo di amministrazione c’è, quali i ruoli da valorizzare e quali quelli su cui applicare spending review e razionalizzazione. 

Ecco come evitare un bis su scala nazionale di ciò che si è avuto sul Campidoglio. O no? Ma naturalmente, oggi, per la sindaca di Roma in trasferta sarà tutto «bello, bellissimo». 
 

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