Istituti professionali in crisi: è tornato di moda il classico

Istituti professionali in crisi: è tornato di moda il classico
di Lorena Loiacono
3 Minuti di Lettura
Sabato 24 Giugno 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 10:10
ROMA Ancora un flop per gli istituti professionali, negli ultimi 4 anni hanno perso 3,6 punti percentuali rispetto ai licei. E continuano a perdere iscritti anche per il prossimo anno : il ministero corre ai ripari con la riforma. Sono 552mila in tutto gli studenti che hanno presentato domanda di iscrizione per frequentare a settembre il primo anno di un percorso di istruzione o di formazione superiore: il 95% ha scelto di proseguire gli studi nel sistema di istruzione secondaria superiore mentre il 5% ha preferito intraprendere la strada dei percorsi di istruzione e formazione professionale che si svolgono nei centri di formazione regionali. A settembre infatti tra i banchi di scuola del professionale, per l’anno 2017-2018, mancherà un’ulteriore quota di studenti rispetto allo scorso anno. Salgono invece i licei che raccolgono, a settembre, il 53,4% degli iscritti con un incremento sullo scorso anno pari all’1,4%. Gli istituti tecnici hanno il 30,4% degli iscritti perdendo uno 0,1% e i professionali scendono al 16,2% con un calo dell’1,3%.

CHI AUMENTA E CHI CALA
I maggiori incrementi interessano il liceo classico, che guadagna uno 0,4% di iscritti, e l’indirizzo delle scienze umane con un +0,3%. Tra i tecnici, che scendono di pochissimo, cresce invece il settore tecnologico soprattutto per l’indirizzo “Informatica e Telecomunicazioni”. Il calo maggiore invece riguarda le iscrizioni ai percorsi a indirizzo professionale che perdono l’1,3% e il calo risulta maggiore soprattutto per il “Settore Servizi” tra cui, in controtendenza con il boom degli ultimi anni, perde l’indirizzo dei “Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera” che scende dello 0,7%. La scelta del liceo, ancora una volta, proviene soprattutto dalle ragazze con il 60,6%, soprattutto nell’indirizzo di scienze umane dove si raggiunge quota 89%. I ragazzi invece hanno preferito nel 70% dei casi l’iscrizione all’istituto tecnico con una prevalenza per il settore “Tecnologico” che vede l’83,8% di iscritti di sesso maschile. 

Anche nel liceo scientifico ad indirizzo sportivo i ragazzi sono la stragrande maggioranza, con un 70% di iscritti, e nelle scienze applicate con il 68,6%, le ragazze affollano invece l’indirizzo linguistico con il 79,4% e quello coreutico con l’89,6%. Il maggior numero di iscritti nei licei si raggiunge nelle regioni del Centro con il 59,7% mentre il minor numero si rileva nelle regioni del Nord Est con il 46,6%. Nel Nord Est infatti la preferenza va ai percorsi ad indirizzo tecnico con il 37%. La regione con più iscritti al liceo è il Lazio, con il 66%, mentre il Veneto si conferma come la regione dove il liceo risulta meno attrattivo e dove l’istituto tecnico la fa da padrone. 

COSA CAMBIERÀ
Resta quindi fanalino di coda l’indirizzo professionale. Per riuscire a renderlo maggiormente attrattivo è in arrivo un’altra riforma. Un’altra, perché l’ultima risale al 2011 quando, con la ex ministra Gelmini, furono aboliti i 5 settori e i 27 indirizzi, per creare due macrosettori con 6 branche. Con la nuova riforma, al via dal prossimo anno, gli indirizzi passano da 6 a 11. I nuovi temi vanno dall’agricoltura alla valorizzazione dei prodotti del territorio, dalla pesca commerciale all’artigianato per il Made in Italy fino alle professioni sanitarie. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA