Legittima difesa: boom di richieste per il porto d’armi

Legittima difesa: boom di richieste per il porto d’armi
di Cristiana Mangani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Ottobre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 10:45
Quante armi esistono in Italia? È una domanda alla quale difficilmente si può rispondere con precisione, perché non c’è un database complessivo. La corsa ”al riarmo“, però, sembra evidente leggendo gli ultimi dati emessi dal ministero dell’Interno, e si avverte ancora di più dopo alcuni fatti di cronaca che hanno portato il Parlamento a ridiscutere la legge sulla Legittima difesa. Una normativa ancora in via di definizione, ma che sembra aver creato già un effetto indotto: un aumento delle licenze per uso sportivo. E sì, perché, secondo le questure, è l’escamotage usato per poter ottenere un porto d’armi di più lunga durata, senza troppe complicazioni e controlli.

Infatti, dati alla mano si passa dalle 397.751 licenze valide per il tiro a volo nel 2013, alle 456.096 del 2016. E i primi mesi dell’anno in corso confermano il trend. Negli ultimi 15 anni, poi, “gli appassionati” di armi hanno avuto un incremento del 200 per cento. La ragione, secondo gli esperti del settore, sta nel fatto che la procedura per il rilascio di questo tipo di licenza è più semplice. Innanzitutto il porto d’armi vale per sei anni, mentre quello per difesa personale viene soggetto a controllo ogni anno. Il certificato viene rilasciato dal medico di base, e quello militare o della polizia si limita a prenderne atto.

LA MAPPA
Ma anche i numeri generali di chi è amante di pistole, fucili, e tutto ciò che spara, sono molto elevati. In Italia, nel 2016 sono state registrate più di un milione e cento licenze per sparare. Armi di vario tipo: caccia, sportiva, difesa personale. La Lombardia è in testa con 176.451 porto d’armi, dove più di 50 mila sono state assegnate a Brescia, zona che insieme a Bergamo e Como, ha visto parecchi episodi di rapine in casa.

Seguono la Toscana con 116.153 licenze valide, e la Sicilia, con un numero di un certo rilievo (101.813), se si considera che in quella regione, secondo gli operatori di Polizia, sono moltissime le armi non “ufficiali”, e quindi non dichiarate. Il Lazio è al sesto posto con 71.799, delle quali “solo” 23.571 sono a Roma, mentre ben 20.626 a Frosinone.

Va detto anche che chi possiede un porto d’armi regolare può tenere in casa praticamente una Santa Barbara. Nell’elenco del ministero dell’Interno sono ammesse “3 armi comuni da sparo, 6 armi classificate a uso sportivo sia lunghe che corte, un numero illimitato di fucili e carabine con calibro e funzionamento indicati nell’articolo 13 della legge 157 del 1992, 8 armi complessive tra antiche di importanza storica, artistiche e rare. E non finisce qui, perché sono ammesse 200 cartucce per arma comune, 1.500 cartucce per fucili da caccia, e anche un po’ di ”esplosivo“: 5 chili di polveri da caricamento”.

Cifre che destano qualche allarme. «È vero, l’incremento del numero delle armi in circolazione non è positivo - afferma Daniele Tissone del sindacato di polizia Silp Cgil - in un Paese dove tutti sono armati può accadere che anche i criminali decidano di attrezzarsi in modo adeguato per aumentare la propria potenza di fuoco, sapendo di poter finire male. E questa rincorsa alla ”giustizia fai da te“ è alimentata anche dalla crescita delle licenze a uso sportivo che spesso diventano un modo per potersi armare più facilmente».

LE ECCEZIONI
Al lungo elenco di armi possibili, il Viminale aggiunge un capitolo che riguarda quelle ad aria o gas compresso con potenza inferiore ai 7,5 joule (unità di misura) e quelle repliche di armi ad avancarica a colpo singolo. Per acquistarle in un’armeria basta dimostrare la maggiore età, e non rientrano tra queste quelle in grado di sparare a raffica. Sono invece vietate le armi ad aria o gas compresso il cui proiettile possa contenere altre sostanze come, a esempio, quelle che sparano sfere di plastica contenenti liquidi macchianti destinate ai giochi di guerra (splash contact), indipendentemente dalla potenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA