Forza Italia, Berlusconi al lavoro sul partito-talent: basta cacicchi ora donne, giovani e web

Forza Italia, Berlusconi al lavoro sul partito-talent: basta cacicchi ora donne, giovani e web
di Mario Ajello
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Martedì 14 Aprile 2015, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 10:40
Operazione rinnovamento. Obiettivo neo-Forza Italia e non chiamiamola Forza Silvio perchè lui si ritiene «un brand vincente» ma saranno i giovani, soprattutto donne, ad animare - nelle intenzioni dell’anziano leader - l’onda azzurra che sarà molto rosa ma anche multicolore. Berlusconi ci tiene a mostrarsi super-attivo - sia pure a distanza di sicurezza dal suo partito così com’è adesso - e sta guardando con soddisfazione lo spariglio provocato dalle sue ultime mosse.



«Abbiamo spaccato - commentano i suoi - Fratelli d’Italia con la candidatura di Adriana Poli Bortone e prima ancora abbiamo spaccato la Lega tra Salvini e Tosi e ora abbiamo spinto Angelino Alfano nelle mani di Fitto, cioè quello che più aveva spinto per cacciarlo da Forza Italia».



Il nuovo partito deve fare così, nelle intenzioni di Ri-Silvio: giocare a tutto campo. E la campagna elettorale per le Regionali servirà a Berlusconi, nelle sue incursioni che non saranno sporadiche, soprattutto per preparare il dopo. Ovvero farà il talent scout, nei territori dove andrà, per individuare i volti nuovi che servono alla prossima creatura per la vera partita. Quella delle politiche contro Matteo Renzi, di cui i dati in possesso dell’ex Cavaliere dicono: «Un terzo degli italiani lo ama e due terzi lo detestano». E i detestanti vengono dati in crescita perchè «le bugie del governo hanno le gambe corte».



Per ora i volti nuovi per la Grande Riscossa - ancora possibile o siamo fuori tempo massimo? - non ci sono. E quei pochissimi che sembrano emergere - uno su tutti: Silvia Sardone, la bionda onnipresente in tivvù - già sembrano vacillare e bisognerà vedere se verrà loro dato spazio da parte di chi al momento ha voce in capitolo sulle scelte del leader.



GUERRA ANAGRAFICA

La Sardone che sui palinsesti sta scatenando la guerra civile azzurra tra giovani (ancora da individuare) e vecchi (che non vogliono gettare la spugna, al grido: «E i voti chi li porta, la cicogna?») sembra creare più problemi che possibilità alla rifondazione azzurro-rosa in fieri o ”in mente Dei”. Uno schema di neo-movimento comunque ci sarebbe. E sarebbe l’opposto di quello strutturato secondo il modello tradizionale di Denis Verdini, il quale non a caso è sul suo Aventino e non è detto che prima o poi non strappi. La neo-Forza Italia sarà un movimento soprattutto on-line, una sorta di rete telematica come le banche senza sportelli, una grande rete e un capillare call center: libero dai potentati locali che diventano ritrovi per cacicchi. La lezione Fitto all’ex Cavaliere serve per fare l’opposto: il partito dei non notabili, ecco la rivoluzione di Silvio al tempo in cui non ci sono più i soldi per mantenere una macchina pesante. Il partito vetrina di talenti, ammesso che i talenti si trovino, è il sogno del ’94 riadattato ai nostri giorni. E il format di Amici, di Maria De Filippi, vale come modello culturale di riferimento: ovvero, un partito che sia palcoscenico nel quale ognuno, forte della propria freschezza, possa esprimere le capacità che ha.



IL MIX

Berlusconi pensa comunque a una miscela di giovani e vecchi. E il rilancio della Poli Bortone sta servendo all’ex premier anche per non essere schiacciato sul clichè del rottamatore a strascico. Il Pink Thank del nuovo partito già c’è (Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi, Alessia Ardesi e Deborah Bergamini), al bomber Brunetta il presidente non intende rinunciare, nel settore Pasionarie dovrebbero starci la Mussolini, la Bernini, la Biancofiore, la Bernini, la Ronzulli e la Comi, ruolo chiave per Antonio Tajani (che garantisce il rapporto con il Ppe) e per i tajanei come Francesco Giro, e due innesti importanti. Il primo è ultra probabile: Nunzia De Girolamo, che andrebbe a raggiungere le amiche del Cerchio Magico. Il secondo al momento è soltanto una possibile ghiottoneria e risponde al nome di Paolo Del Debbio. Di cui Berlusconi non fa che dire un gran bene come conduttore televisivo potenzialmente adattabile ad altro: «Riesce a entrare in empatia con la gente e capisce quali sono i temi veramente popolari».