Ragazza strangolata, il mistero del cane che non ha abbaiato

Ragazza strangolata, il mistero del cane che non ha abbaiato
di Nino Cirillo
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 23:51
LA VITTIMA Da Saint Augustine, Florida, a Santo Spirito, Borgo Santo Spirito, Firenze dell’Oltrarno. Lei che insegue il padre, Walter, professore di design «ecosostenibile», e non il contrario. Lei, Ashley Olsen, 36 anni, appassionata d’arte e dell’Italia, che girata la boa dei trent’anni non si spaventa e fa il grande passo, e attraversa l’oceano, va a ingrossare la solida, colorata, storica comunità americana della città. Un migliaio di persone più o meno, molti giovanissimi, e Asheley non fa certo fatica ad ambientarsi .

PASSATI IN UN SOFFIO Tre anni passati in un soffio. Le gite all’Elba con Federico, le passeggiate in Umbria a improvvisarsi wine tester, proprio come ogni brava ragazza americana si diverte a fare, e la sera, la sera dolce di questa città, a vagare tra un locale e l’altro, nella San Frediano di Pratolini, incantevoli trattorie, memorabili bevute. Le foto la dicono bella, di una bellezza da far ingelosire anche un uomo di mondo come il suo Federico. E quindi bisticci, ripicche, abbandoni, ma alla fine erano sempre lì, lui e lei, Ashley e il suo campione, Federico Fiorentini, un artista affermato che invece di finire con questa storia sui giornali avrebbe sicuramente preferito rimanere protagonista della vita delle gallerie.
 

IL BEAGLE «Ma non credete alle chiacchiere, in realtà in questi anni non si sono mai lasciati» giura la padrona di casa, della casa del delitto, che si chiama Claudia Colavicchi e che evidentemente li conosce bene. Che ha ancora negli occhi la scena: il corpo senza vita sul divano e Federico che non si rende conto, che cerca addirittura di rianimarla». Non si erano mai lasciati, ma avevano litigato di brutto, questo sì, per questo erano tre giorni che stavano lontano. Tanto, troppo tempo, il tempo giusto perché si presentasse un assassino. Neppure Scout è riuscito a evitare il peggio. Scout, il beagle che Ashley riusciva a piazzare in tutte le foto, l’inseparabile amico di ogni passeggiata, il cane che tutti nella palazzina giurano di non aver sentito neppure abbaiare quella notte. Possibile? E chi è mai entrato in casa da riscuotere anche la sua fiducia?

Si raccolgono i cocci di questa fine tragica e assurda.
Chi può aver incontrato quella notte al Montecarla? Perché ha lasciato le sue due amiche ed è rimasta «ancora un po’», in una notte stupida, che non l’avrebbe portata da nessuna altra parte? Se lo chiede disperatamente Federico, se lo chiede il padre Walter che ha deciso di inginocchiarsi, stremato, ieri mattina, quando è tornato davanti a quella casa, pur di poterle rendere l’estremo omaggio. Se lo chiedono le ragazze americane che anche stasera riempiono i bar, come i telegiornali dall’altra parte dell’Atlantico: Ashley non c’è più, l’hanno uccisa, è la prima notizia.
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