Festa del cinema di Roma, ecco le star: Tom Hanks e Meryl Streep

Festa del cinema di Roma, ecco le star: Tom Hanks e Meryl Streep
di Gloria Satta
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Mercoledì 22 Giugno 2016, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 11:59
Undici giorni anziché dieci, red carpet potenziato dalla presenza delle superstar, una sezione di film altamente spettacolari, eventi in via Condotti, retrospettive, incontri con il pubblico, omaggi, convegni, installazioni d’arte, un concerto. E lo stesso budget dell’anno scorso: 3 milioni 418.999 euro stanziati dalla Fondazione Cinema per Roma che, con la sua dotazione complessiva di 10 milioni 235.051, produce ogni anno anche le attività permamenti di CityFest, il Mia, il FictionFest. 

 

La Festa di Roma, che dal 13 al 23 ottobre celebrerà la prima edizione dell’era Raggi (e undicesima dalla nascita), cala già qualche asso: i premi Oscar Tom Hanks, che riceverà il premio alla carriera, e Meryl Streep, lo scrittore premio Pulitzer Don De Lillo, l’archistar Daniel Libeskind, il drammaturgo David Mamet. 

STERZATA
E’ Antonio Monda, direttore artistico della Festa per il secondo anno consecutivo, a rivelare i primi nomi e ad annunciare la sterzata in direzione sempre più popolare. «Il glamour è importante, ma restano irrinunciabili i principi di discontinuità, varietà e qualità che sono alla base delle nostre scelte», dice, affiancato dal presidente di Cinema per Roma Piera Detassis e dal direttore generale Francesca Via. Aggiunge di avere già in tasca «alcuni titoli di grande richiamo». E tutti i film dovranno essere accompagnati dai rispettivi talent, per la felicità del red carpet. 
Tom Hanks, che il 13 ottobre aprirà le danze ricevendo il premio alla carriera, rivelerà al pubblico le sue passioni cinematografiche (un film francese, pare, è il suo preferito in assoluto) e inaugurerà la retrospettiva a lui dedicata. La divina Meryl Streep racconterà il suo amore per le attrici italiane, prima fra tutte Silvana Mangano, Don De Lillo parlerà di Antonioni, Libeskind analizzerà il talento di Sorrentino. Essendo la Festa a ridosso delle presidenziali americane, una quindicina di celebri film illustreranno la politica Usa. 

ITALIANI 
E il cinema italiano? In corsa per il premio del pubblico (unico riconoscimento della Festa) non dovrebbero essercene più di tre. «E di altissima qualità: dopo aver scoperto l’anno scorso Lo chiamavano Jeeg Robot, non possiamo permetterci di abbassare il livello», osserva Monda. A Valerio Zurlini sarà dedicata una retrospettiva e le quattro figlie di Luigi Comencini racconteranno il padre nel centenario della nascita. Si vedranno Queimada di Pontecorvo e L’Armata Brancaleone di Monicelli restaurati e una mini-rassegna di sei film celebrerà il western, un genere oggi tornato di moda. 

Non sembrano esserci più equivoci sull’identità della Festa, sempre più decisa a combinare l’appeal popolare con la qualità. Unica incognita, se così si può dire, è il dialogo con la nuova amministrazione, ovvero con il sindaco Virginia Raggi e l’assessore alla Cultura Luca Bergamo (il Comune contribuisce con un milione di euro). «Siamo sereni», spiega Detassis, «è stato fatto un grande lavoro, in particolare nell’ultimo anno e mezzo, di tessitura dei rapporti con il territorio. La Festa è ormai una realtà importante della Capitale. Non si può non tenerne conto». 

 
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