LA POSIZIONE
«Non possiamo far finta che nulla sia cambiato con la Brexit, nei prossimi dieci anni saranno necessari dei tagli», indica da tempo il commissario al bilancio Günther Oettinger. Domani il commissario tedesco parteciperà a una conferenza a Bruxelles proprio sugli obiettivi del bilancio Ue insieme a diversi esponenti dei governi tra cui il ministro dell’economia Padoan, il ministro degli esteri tedesco Gabriel, la ministra francese degli affari europei Loiseau e i suoi colleghi di Bulgaria, Polonia, Ungheria.
Che l’effetto Brexit sul bilancio Ue comporti tagli e razionalizzazioni ai fondi per la coesione destinati alle regioni e all’agricoltura è previsto dagli scenari elaborati dalla Commissione già qualche mese fa. D’altro canto, la stessa Commissione ha messo i governi di fronte a una scelta: «Lo status quo non è un’opzione, dovranno essere fatte scelte dure: lo scarto nelle finanze Ue che origina dall’uscita del Regno Unito e dai bisogni finanziari delle nuove priorità deve essere riconosciuto chiaramente», è scritto in un paper comunitario. Indicano fonti Ue che al buco di 10-11 miliardi all’anno causato dalla Brexit si aggiunge la copertura di altri 15 miliardi circa che dovrebbero finanziare nuove priorità: sicurezza, anti-terrorismo, migrazione, Difesa comune. Totale, dopo il 2020 potrebbero mancare in tutto circa 25 miliardi all’anno. Queste sono le cifre che girano a Bruxelles. Vengono ipotizzati diversi scenari. Un documento tecnico comunitario circolato nelle settimane scorse ne indicava tre teorici: bilancio invariato, taglio del 15% e taglio del 30%. Nel secondo scenario resterebbero i fondi Ue per il Sud Italia mentre Lombardia, Piemonte, Emilia o Veneto perderebbero circa 12 miliardi. Nel terzo scenario (drammatico e irrealistico) solo i paesi dell’Est più Cipro, Grecia e Portogallo continuerebbero a essere sostenuti dai fondi Ue. La quota di fondi strutturali per l’Italia nel bilancio 2014-2020 è di circa 42,6 miliardi: tra il 2009 e il 2015 l’Italia ha registrato un saldo passivo di 5,4 miliardi l’anno (ha versato alla Ue più di quanto abbia ricevuto).
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