Babbo Natale nell’era del web, le domande dei bimbi sull’esistenza dell'uomo barbuto che porta regali

Babbo Natale nell’era del web, le domande dei bimbi sull’esistenza dell'uomo barbuto che porta regali
di Ilaria Ravarino
4 Minuti di Lettura
Sabato 13 Dicembre 2014, 21:14 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 16:44
La verità su Babbo Natale, i bambini la scoprono presto. Intorno ai sette anni, dicono le ricerche, si sarebbero già formati un'opinione in merito.



E di generazione in generazione l'ultima parola sulla questione, cioè ammettere o negare l'esistenza della leggenda, è sempre stata dei genitori.

Da qualche anno, però, questo potere non è più (soltanto) nelle mani degli adulti. Digitata su Google a dicembre centinaia di migliaia di volte al giorno, la domanda «Esiste Babbo Natale?» ottiene solo in Italia 700.000 risultati sul motore di ricerca. Centinaia di pagine dedicate ai genitori, ricche di consigli su come gestire il delicato interrogativo, e altrettante pensate per i bambini, bilanciate tra fan, detrattori del mito e siti civetta per depistare i più piccoli. «Messi di fronte a un numero così elevato di risposte contrastanti, i bambini non possono capire quale sia la verità», diceva nel 2011 il colosso di Mountain View, difendendosi dal pressing delle associazioni dei genitori.



LA SCELTA

Da allora tuttavia l'impegno di Google "in favore" di Babbo Natale è più che raddoppiato, con la piattaforma di giochi Google Santa Tracker in evidenza sull'home page, e il lancio di sendacallfromsanta.com, un sito di auguri vocali e personalizzati dal Polo Nord. Altrettanto impegnata Microsoft, che in tandem con l'agenzia areospaziale americana offre dal 2004 il servizio Norad Tracks Santa, il più efficace sistema gps per tracciare i movimenti della famosa slitta. Un successo senza precedenti: due milioni di like su Facebook, 146.000 follower su Twitter e il 2% degli utenti del web globale collegati al sito noradsanta.org tra il 24 e il 25 dicembre.



Ma il web non è l'unica risorsa a disposizione dei nativi digitali. Grazie ai software di riconoscimento vocale, oggi anche un bambino che non sa usare la tastiera può informarsi su Babbo Natale. Basta fare la domanda giusta. Allo smartphone o al tablet: «Babbo natale esiste? Mettiamola così – risponde diplomaticamente Siri su iPhone, se interrogata in merito – dal Polo Nord sono curiosi di sapere chi è stato cattivo quest'anno». Un filo più crudele Galaxy di Samsung: «Esiste solo se ci credi».



LE RISPOSTE

«Che lo chiedano a Google, a Siri o alla compagna di banco è lo stesso», spiega Silvia Gianatti, giornalista e autrice del libro per mamme Guarda che è normale. «La risposta arriverà a un certo punto - continua - e quel che un genitore deve fare è prepararsi a spiegare come stanno le cose cercando di non far perdere la magia del Natale». Anche perché tenere sotto controllo tutto è molto difficile, specialmente nell'era social: discussa e incarnata in centinaia di gruppi e profili su Facebook, Twitter e Instagram, l'identità di Babbo Natale è trending topic per predestinazione.

La tecnologia, d'altra parte, può rivelarsi anche una grande alleata per i genitori decisi ad alimentare nel bambino la fiducia nella leggenda. A partire dalle tante app e servizi dedicati: se con la app Capture the magic è possibile ricevere uno scatto “rubato” di Babbo Natale alle prese con la porta della propria casa, acquistando online un Santa evidence Kit si potrà convincere anche il bambino più sospettoso dell'effettivo passaggio della creatura leggendaria.



Anche Skype viene in aiuto, offrendo numerose opportunità di videocall con Babbo Natale. Attraverso il servizio Santa Hangout, per esempio, cinque minuti di videochat con la celebrity barbuta costano dai 10 ai 30 dollari. Gratis, invece, il concorso Santa Holyday Helper. Basta caricare una videolettera di Natale su Skype, inviarla all'indirizzo indicato e sperare che sia abbastanza originale da meritarsi il primo premio da 10.000 dollari. Astenersi, per regolamento, adulti e bambini nordcoreani, cubani, iraniani, sudanesi o siriani: Babbo Natale può volare, ma non violare gli embarghi del governo Usa. E se il bambino fa un uso un po’ troppo disinvolto delle piattaforme di social networking, si può sempre agitare lo spauracchio di Social Santa: un'applicazione con cui "Babbo Natale" verifica il linguaggio usato dal piccolo nei suoi tweet, per poi decidere se sia stato abbastanza buono da premiarlo. «Non tendenderei ad alimentare la leggenda con videochat o ricerche che portino il bambino a crederci ancora di più - dice Gianatti -, perché perorare la causa dell'esiste al cento percento può rivelarsi controproducente, specialmente se i bambini stanno diventando grandi». Più sicuro allora rivolgersi al web per la più classica delle tradizioni, la letterina di Natale (600.000 risultati su Google), o meglio ancora per fare gli acquisti natalizi online. Un'opzione scelta quest'anno da 10 milioni di persone in Italia, il 35% in più rispetto al 2013, e che farà volare i click su Amazon e DHL molto più in alto delle renne di Babbo Natale.
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