Pompei, “Bohème” e “Carmen” anteprima del futuro Festival

Pompei, “Bohème” e “Carmen” anteprima del futuro Festival
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Mercoledì 10 Settembre 2014, 05:46
L'INIZIATIVA
Un'opera lirica del grande repertorio popolare e un balletto per guardare a Pompei come alla possibile Arena del Sud. Per dar corpo all'ambizioso sogno, tra il 18 e 20 settembre andranno in scena al Teatro Grande dell'antica città campana la Bohème di Puccini con l'orchestra del teatro Bellini di Catania (sul podio Alberto Veronesi, nel cast Vittorio Grigolo, Amalia Avilan e Maria Carfora) e la Carmen di Bizet del Balletto del Sud.
LA RIAPERTURA
Il Teatro Grande del sito archeologico è stato riconquistato nel giugno scorso dopo un lungo periodo di stop giudiziario, durato ben quattro anni e relativo al tipo di restauro cui era stato sottoposto. La prima riapertura, nel 2010, vide addirittura Riccardo Muti dirigere l'orchestra Cherubini in un programma comprendente l'Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta di Cajkovskij, l'Uccello di fuoco» di Stravjnskij e, nella seconda parte, la Quinta Sinfonia in do minore, op.67 di Beethoven. Il sito di età augustea è poi rimasto congelato, fino a che la Giunta della Campania, in occasione del Forum Universale delle Culture, ne ha voluto il recupero, coinvolgendo nel progetto tutti i siti Unesco della Regione.
Al Teatro è già andato in scena l'Agamennone di Eschilo (prodotto dall'Inda di Siracusa come spettacolo del centenario), che ha raccolto moltissimi spettatori. È stata l'occasione per varare la valorizzazione e la promozione di tutta l'area vesuviana nell'ambito del restauro previsto dal Grande Progetto Pompei, con collaborazioni a livello internazionale in ambito scientifico e artistico.
Oggi pronto ad accogliere 1800 spettatori, il Teatro Grande ne ospitava in origine circa cinquemila. Edificato nel II secolo avanti Cristo, sfrutta il pendìo naturale per la cavea a ferro di cavallo divisa in tre zone. Quella inferiore (ima cavea), rivestita di marmo, era riservata ai decurioni e agli uomini eccellenti . Il palcoscenico e la scena furono sistemati nel 62 dopo Cristo, dopo il terremoto che, diciassette anni prima della catastrofe che portò alla distruzione della città, colpì duramente tutta l'area.
TURISMO
Parlando del Teatro Grande e del primo Pompei Festival, che vede negli spettacoli del 18, 19 e 20 settembre solo la sua anteprima, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha detto: «È bene valorizzare i nostri beni culturali per incentivare il turismo e il loro sviluppo. Le maggiori possibilità di crescita artistica si trovano proprio in Campania e nel meridione in generale. Bisogna porre l'accento su questo aspetto ed eliminare alcuni cliché che attualmente allontanano i visitatori. In questo la stampa ricopre un ruolo fondamentale, soprattutto nel far capire come sia una sciocchezza il parere condiviso che spesso tutela e bellezza non possano marciare di pari passo».
L'intenzione ulteriore è quella di mettere in sicurezza l'antico stadio della città vesuviana, che un tempo poteva ospitare ben 27.000 spettatotori, trasformandolo in una vera e propria arena per eventi di spettacolo.
Il maestro Veronesi giura che sono pronti ad esibirsi a Pompei artisti come Placido Domingo, Andrea Bocelli, Roberto Alagna, Jonas Kaufman, Paul McCartney, Rogers Waters ed Elton John
R.S.
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