Banca Marche l'assalto dei piccoli azionisti

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Venerdì 10 Ottobre 2014, 06:12
RIVENDICAZIONI
Anche l'associazione dei consumatori Cittadinanza Attiva e Federconsumatori Marche, dopo l'Unione nazionale dei Consumatori, annunciano iniziative di difesa degli interessi dei piccoli azionisti di Banca Marche, danneggiati dalla crisi dell'istituto di credito ora commissariato da Bankitalia e dalla caduta libera del valore delle azioni. Oggi alle 18 si terrà a Chiaravalle un incontro promosso da Cittadinanza Attiva presso la sua sede. Il legale dell'associazione, avvocato Giancarlo Catani, informerà i soci sulle possibilità di tutela, con particolare riferimento agli azionisti che nel 2012 parteciparono all'aumento di capitale di Banca Marche.
Da parte sua Federconsumatori Marche, assieme a Federconsumatori nazionale, annuncia per la prossima settimana ad Ancona una iniziativa pubblica per illustrare nel dettaglio le azioni a «tutela dei 40 mila piccoli risparmiatori marchigiani, rimasti vittima della discutibile gestione che ha portato al dissesto l'istituto marchigiano». «Banca Marche - afferma il presidente Santori - è un'istituzione che ha avuto un grande ruolo nella gestione del risparmio dei marchigiani, godendo di una fiducia molto ampia. Vogliamo verificare se questa fiducia non sia stata tradita dal comportamento della banca. L'ipotesi che stiamo verificando è quella di una lesione ai diritti dei piccoli azionisti; si vuole accertare se Banca Marche ha venduto a piene mani ai risparmiatori un titolo rischioso in quanto illiquido, senza che gli stessi ne fossero pienamente consapevoli. Non si tratterà di una class action per la quale, al momento, non ravvisiamo i presupposti, ma un'azione collettiva tendente ad un risarcimento del danno subito dai singoli azionisti».
Ricordiamo che i commissari della Banca d'Italia, insediatisi dopo la voragine dei conti dell'istituto di credito, sta mettendo a punto il piano di salvataggio che prevede l'intervento di Fonspa (Nuovo credito fondiario). Piano che sarà perfezionato entro fine anno. Parallela procede l'inchiesta della Procura di Ancona che ha già inquadrato una serie di posizioni per l'assegnazione di fidi senza adeguate garanzie.
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