Ad Aprilia è di nuovo emergenza medici di base

Ad Aprilia è di nuovo emergenza medici di base
di Stefano Cortelletti
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Domenica 11 Settembre 2022, 16:30

Il problema era arrivato anche all'attenzione del ministro della Salute, ma una soluzione non è stata trovata. Anzi, col passare del tempo la situazione dei medici di base di Aprilia è andata peggiorando. Non ci sono medici di famiglia e questo è un dato di fatto. Non si trovano, anche volendoli assumere.

Così Aprilia si ritrova con una popolazione di 77 mila persone e soli 40 dottori su 48 previsti. A questa situazione va aggiunta la sospensione di quattro medici che non risultano vaccinati, per motivi diversi, ma che almeno fino a fine anno non potranno visitare i loro pazienti, nonostante sia terminato lo stato di emergenza. A battersi per i pazienti ci sono i volontari del Tribunale per i diritti del malato, che ha armi spuntate essendo un'organizzazione che riporta i disagi dei cittadini agli organi competenti, ingaggia battaglie ma deve arrendersi davanti alla burocrazia.

Attualmente, chi ha bisogno del cambio medico deve andare al poliambulatorio di via Giustiniano e rivolgersi ai due addetti, non prima di aver fatto una lunga fila. Peraltro i medici che hanno ancora posti liberi sono pochissimi. Migliaia di apriliani sono stati costretti a rivolgersi a medici di Cisterna, dovendo percorrere parecchi chilometri per una ricetta.
Ad aumentare i problemi ci pensa anche la Asl, che in una comunicazione formale presso il poliambulatorio di Aprilia annuncia la nomina del dottor Alessandro Capasso con studio in via Testoni, al quale sono stati dirottati tutti i pazienti di Angelo Casciano, Moreno Giovanna Nigro e Pier Francesco Russo. Praticamente più di tremila pazienti seguiti da un solo professionista. Tuttavia, il dottor Casciano è già tornato operativo. «Questa comunicazione non la capisco», spiega il diretto interessato, «La notizia è palesemente falsa e inoltrerò una diffida all'azienda sanitaria».
La storia è questa. Casciano, che non poteva fare il vaccino per problemi di salute, nonostante il 5 gennaio sia stato reintegrato dall'ordine dei medici, non può tornare ufficialmente a fare il medico di famiglia. Eppure il portale della Regione continua a permettere di scegliere Casciano come medico di famiglia, ma senza alcuna retribuzione. Attualmente può firmare il ricettario bianco e quindi i suoi assistiti possono usufruire delle esenzioni o agevolazioni previste. Non solo: a Casciano è consentito di sostituire temporaneamente gli altri medici di famiglia apriliani e di Ardea.
«Mi stanno facendo una guerra che non comprendo, non vorrei ci fosse la politica dietro», conclude Casciano.
Da domani, anche la dottoressa Mariana Iulian, altro medico sospeso per il vaccino, potrà riprendere l'attività come libero professionista grazie a un certificato di esenzione dal vaccino firmato dallo stesso Casciano.
Aprilia non riesce ad attrarre nuovi medici di medicina generale e, a quanto sembra, neanche pediatri: ce ne sono undici, ma ne servirebbero almeno altri due. Come detto, l'interrogazione parlamentare di un anno fa è rimasta senza risposta. E il problema è destinato ad aumentare il prossimo anno e a estendersi in tutto il Lazio: decine i professionisti che andranno in pensione e che allo stato non potranno essere sostituiti.
Nel novembre scorso, undici dottori di medicina generale di Aprilia avevano dato disponibilità ad accogliere 300 pazienti in più per sopperire al pensionamento di colleghi che hanno lasciato gli utenti sprovvisti di medico di famiglia; tale aumento del massimale resterà in vigore fino al maggio 2023 e comunque sino all'inserimento di un congruo numero di medici negli elenchi di medici di assistenza primaria con studio principale nel comune di Aprilia, si leggeva nell'interrogazione parlamentare. Il problema è uno: quali medici?
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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