«Arturo non mollare»: migliaia di studenti di Napoli in piazza per il 17enne accoltellato

«Arturo non mollare»: migliaia di studenti di Napoli in piazza per il 17enne accoltellato
di Oscar De Simone
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Venerdì 22 Dicembre 2017, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 08:16

Sono quasi un migliaio i ragazzi e le ragazze che questa mattina si sono messi in marcia da piazza Miracoli per manifestare tutta la loro vicinanza ad Arturo. Solo quattro giorni fa il giovane 17enne liceale è stato vittima di un brutale agguato messo in atto da 4 ragazzi che con diverse coltellate – di cui una alla gola – lo hanno ridotto in fin di vita. Oggi è la società civile a scendere in strada, portandosi proprio sul luogo dove è avvenuto l’agguato.

Il corteo è stato accolto dalla gente che ha applaudito, anche dai balconi delle abitazioni. In testa al corteo c'era la mamma del ragazzo. E durante una sosta è stata avvicinata da una donna, che stringendo la mano della sua bambina, le ha detto: «Siamo tutti vicino a lei e a suo figlio perché non vogliamo mai più avere paura di camminare per le strade del nostro quartiere». Il corte sta sfilando con i ragazzi che cantano: «Con minacce e coltellate la giustizia non fermate».
 


Insieme agli studenti di diverse scuole napoletane ci sono rappresentanti delle istituzioni a partire dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, con numerosi assessori della sua giunta, e il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore. In corteo anche rappresentanti dei sindacati tra cui Walter Schiavella, segretario della Cgil di Napoli e Giovanni Sgambati della Uil. Presenti anche il segretario e il presidente del PD di Napoli Massimo Costa e Tommaso Ederoclite. Alla manifestazione partecipano anche padre Alex Zanotelli, Geppino Fiorenza, presidente di Libera. Tra i giovani studenti anche il presidente della Terza Municipalità, Ivo Poggiani.

«Il quartiere risponde - ha detto il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani - in maniera pronta e con tutte le sue anime migliori. È da tempo che diciamo che questa città soffre di un problema grave legato alla sicurezza. Ci vogliono politiche serie ed alternative sociali che possano consentire ai ragazzi di scegliere, in maniera netta e decisa, quale sia la strada che porta alla legalità ed alla sicurezza».
 
 

Il Consiglio regionale della Campania esprime «solidarietà piena» nei confronti del 17enne accoltellato. A dirlo è stato il vicepresidente del Consiglio regionale, Tommaso Casillo, in apertura della seduta odierna del Consiglio. «Credo di interpretare il sentire di tutta l'aula», ha spiegato Casillo, citando «le iniziative a sostegno» del giovane, su tutte il corteo in corso da piazza Miracoli al luogo dell'accoltellamento. «È doveroso, da parte nostra, esprimere piena vicinanza al ragazzo», ha concluso Casillo.

«Capisco la paura degli studenti e anche dei genitori ma, come ha detto Piercamillo Davigo, statisticamente la maggior parte dei reati avviene in casa. Questo non vuol dire non avere paura ma che se saremo sempre di più in strada la paura andrà via» ha detto il sindaco de Magistris, commentando la paura che molti studenti esprimevano oggi nel corso della manifestazione di sostegno ad Arturo, il 17nne accoltellato lunedì scorso a Napoli. Il sindaco ha sottolineato anche che «lo Stato deve rafforzare i controlli di polizia, come abbiamo detto tante volte in questi anni. Ma il riscatto di Napoli avviene con la cultura che genera rinascita, economia e lavoro che è la più grande alternativa per chi si sente smarrito. E poi dobbiamo dare punti di riferimento positivi a cominciare dai talenti dei giovani che sono qui oggi e dalle istituzioni cittadine che sul tema della camorra non sono tentennanti: contro la camorra di strada e contro la borghesia mafiosa e silente che entra nella politica noi siamo schierati h24, ecco perché Napoli vincerà la sfida». «Le parole di Arturo che non molla sono le parole di Napoli che non molla, è la città della resistenza, vive momenti difficili ma ci sono le condizioni per superarli. Chi prende un coltello non ama Napoli, chi la ama prende la chitarra» ha concluso.

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