La nuova Maserati Ghibli durante la prima prova sulle strade della Toscana

Tridente d'assalto: ecco la Ghibli
prima Maserati turbodiesel e 4x4

di Giampiero Bottino
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SIENA - Ci sono tante «prime volte» nella macchina chiamata a modificare il corso della storia Maserati, arrivando a coprire da sola volumi produttivi annuali mai neppure sognati dall'intera produzione del Tridente: la nuova Ghibli avrà infatti il compito di trainare le vendite dalle poco più di 6.000 unità dello scorso anno alle 50.000 che costituiscono il traguardo fissato per il 2015.

Nuovi territori. Per riuscire nell'impresa era necessario un modello che uscisse dagli schemi consueti del brand, ma senza tradirne il Dna fatto di raffinato stile italiano, sportività senza compromessi ma anche senza eccessi, soluzioni ingegneristiche di assoluta eccellenza. Una mission impegnativa ma credibile per una vettura che apre davvero nuove prospettive per il marchio, che con essa schiera il suo primo motor diesel - cosa mai successa in 99 anni di storia - uscendo anche dal raffinato ed esclusivo mondo delle berline di gran lusso per entrare in quello, altrettanto prestigioso ma ben più affollato e combattuto, delle berline alto di gamma che in Europa si è soliti onorare con l'etichetta premium.

Nuova casa. Con la Ghibli Maserati esce dai confini - ormai angusti rispetto alle ambizioni - della storica fabbrica modenese di via Ciro Menotti e segna l'entrata a regime della «Avv. Giovanni Agnelli» di Grugliasco, nata sulle ceneri dell'ex stabilimento Bertone e portata ai livelli di efficienza e qualità delle più moderne fabbriche del gruppo Fiat. Proprio l'arrivo della «piccola» di famiglia in aggiunta alla nuova generazione della Quattroporte ha determinato, dal 29 aprile, l'avvio del secondo turno di lavoro, che ha portato la capacità della linea Ghibli a 135 unità al giorno, pari a un poteziale annuo di oltre 32.000 vetture. Un dato superiore anche alle previsioni di vendita che Harald Wester, amministratore delegato del marchio, quantifica in 22-25.000 unità all'anno ma che, come sottolinea il manager responsabile anche del brand Alfa e dell'ingegneria dell'intero gruppo Fiat Chrysler, «ci permetterà di soddisfare in assoluta tranquillità anche livelli di domanda superiori alle nostre aspettative».

Su strada. Lungo l'affascinante percorso snodatosi tra le suggestive colline del Senese la Ghibli ha dimostrato la capacità della Maserati di scendere di segmento senza rinunciare ai propri caratteri distintivi fatti di eleganza e temperamento. L'ultima nata ha esibito un equilibrio esemplare, una distribuzione dei pesi ottimale e una grande capacità di abbinare il comfort di una berlina di lusso con la rigidità di una sportiva Doc. Impeccabile e quasi entusiasmante la precisione degli inserimenti in curva che abbiamo riscontrato con entrambe le versioni a trazione posteriore, quella spinta dai 275 cv del V6 turbodiesel 3.0 e quella con il benzina di pari cilindrata e frazionamento da 330 cv. Una precisione che fa apparire quasi superflua, almeno sotto l'aspetto del comportamento dinamico, la disponibilità della trazione integrale Q4 abbinata al benzina da 410 cv.

I motori. I due biturbo a benzina (quello da 330 cv nella versione destinata agli USA potrà contare su una ventina di cavalli in più) sono il frutto della collaborazione tecnica tra gli ingegneri della Maserati e quelli della Ferrari e vengono prodotti nella fabbrica motori di Maranello. Nascono invece nello stabilimento VM di Cento, in provincia di Ferrara, i motori turbodiesel realizzati in base a uno speicifico progetto sviluppato dall'ingegneria Maserati. Da notare che Wester si è rassegnato senza entusiasmo a mettere a listino in Italia anche una versione del turbodiesel depotenziata a 250 cv, cioè il limite di potenza sotto il quale - secondo la discutibile normativa che ha introdotto l'opinabile equazione «auto potente = evasore fiscale» - l'acquirente non finisce d'ufficio nel mirino dell'Agenzia delle Entrate. Sul piano delle pure performance, il turbodiesel si fa perdonare abbondantemente il leggero gap nei confronti del benzina da 330 cv (testimoniato dalla velocità massima di 250 contro 263 km orari) con il piacere della guida garantito dall'elasticità della più che generosa coppia massima (600 Nm) disponibile già 2.000 giri.

La meccanica. A completare il quadro concorre anche il cambio automatico a 8 marce sviluppato dalla ZF in base alle richieste specifiche Maserati. Il risultato è una grande dolcezza, condita da un'elevata rapidità, nel passaggio da una marcia all'altra. Tra l'altro la trasmissione può essere gestita in modo Auto e Manual, ciascuno dei quali a loro volta abbinabili alla modalità Normal, che privilegia il comfort, piuttosto che Sport nel quale tutte le regolazioni vengono finslizzate all'ottimizzazione delle prestazioni. Con effetti anche sul sound della vettura, accuratamente studiato per regalare - anche con il diesel - una rombosità piena e corposa, tipicamente e gradevolmente Maserati. Alle modalità selezionabili sul tunnel centrale si aggiunge la ICE che ottimizza l'efficienza a tutto vantaggio della riduzione di consumi ed emissioni.

La gamma. Delle tre motorizzazioni disponibili, il benzina più potente che garantisce alla Ghibli una velocità di punta di 28 km orari è appannaggio delle versioni S e S 4Q equipaggiata con lo stesso, evoluto sistema di trazione integrale che ha fatto il suo esordio con la nuova Quattroporte e che in soli 150 millisecondi distribuisce la coppia, se le circostanze lo richiedono, dal 100% alle ruote posteriori al 50 e 50 tra i due assi. Le vendite della nuova Ghibli partiranno ad agosto in Italia ed Europa, seguite da USA, Cina e altri mercati emergenti, con il Giappone a chiudere il gruppo a fine anno. Questi i prezzi validi nel nostro Paese: 66.000 euro la Ghibli turbodiesel, 68.000 la benzina da 330 cv, 80.000 la S a trazione posteriore e 84.000 la S integrale Q4.

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Lunedì 24 Giugno 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA