La Maserati numero 50.000 prodotta a Grugliasco

Fiat Chrysler cambia marcia in fabbrica:
premio di 300 euro agli operai Maserati

di Diodato Pirone
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Fiat Chrysler premia con 300 euro in più nella busta paga di gennaio i 2.700 operai della Maserati di Grugliasco.
La notizia, arrivata a sorpresa nella fabbrica torinese durante la breve cerimonia degli auguri di Natale, chiude un anno veramente particolare per lo stabilimento e per il marchio. Da quella fabbrica quest'anno sono uscite più di 35 mila Ghibli e Quattroporte, vendute per il 95% all'estero, soprattutto in Usa e Cina, mediamente ad oltre 80.000 euro l'una. Se si pensa che fino a due anni fa Maserati vendeva in media 6.000 vetture l'anno si ha la dimensione del "miracolo Maserati".

Un miracolo costato molta fatica e molto impegno ai dipendenti di Grugliasco e molti soldi (circa un miliardo) al Lingotto dopo la decisione presa nel 2010 di ricostruire dalle fondamenta lo stabilimento ex-Bertone fermo da sei anni. Oggi in quel plant lavorano 2.700 persone contro i 1.100 dipendenti dell'ex-Bertone e il fatturato della fabbrica, riaperta due anni fa nello scetticismo generale, raggiunge i 3 miliardi di euro: quasi lo 0,2% di tutto il Pil italiano. In questo quadro trionfale, tuttavia, va registrata la decisione di non far lavorare di sabato lo stabilimento per le quattro settimane di gennaio sfruttando permessi e ferie dei dipendenti.

E' evidente che i 300 euro per i dipendenti della Maserati hanno un valore simbolico molto superiore a quello puramente economico. Significano innanzitutto che anche per gli altri 82.000 dipendenti italiani del gruppo, Fiat Chrysler è molto diversa da Fiat.

Non perché Fiat non usasse premi o promozioni (quando la fabbrica di Pomigliano ha raggiunto il livello oro del sistema produttivo WCM sono arrivati a tutti i dipendenti 500 euro) ma perché il premio di Grugliasco viene messo in relazione alla produttività di una singola fabbrica del gruppo e alla sua capacità strategica di stare sul mercato contro i blasonatissimi concorrenti tedeschi. Questa è la vera chiave di lettura del premio: FCA si appresta a lanciare 8 modelli Alfa Romeo nel segmento premium e quei 300 euro in più alla Maserati dicono che se il progetto di alzare il valore aggiunto delle auto "made in Italy" avrà successo ci sarà un margine di ulteriore guadagno anche per operai e impiegati italiani di FCA.

Non solo. A sentire gli addetti ai lavori il premio di Grugliasco è l'antipasto di ciò che nei prossimi mesi - con il rinnovo del contratto aziendale che è diverso da quello di Confindustria-Federmeccanica - accadrà in tutte le 46 fabbriche italiane di FCA (auto) e di CNH (camion e trattori): ogni stabilimento avrà buste paghe diverse sulla base della dinamica della sua produttività. Attenzione: abbiamo scritto "dinamica della produttività" e non solo produttività. Questo vuol dire che sul tavolo della trattativa si discute di aumenti calcolati sul grado di "miglioramento" della produttività partendo da basi che sono inevitabilmente diverse da fabbrica a fabbrica.

Comunque lo si giudichi, Il contratto FCA-CNH del 2015 sarà molto importante per tutta l'industria italiana.


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Venerdì 19 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 10-01-2015 14:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA