«Spinaci bionici possono rilevare esplosivi», l'incredibile scoperta del MIT

Spinaci bionici posso rilevare esplosivi
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 22:08

Trasformare l'umile pianta di spinaci in un rilevatore di bombe, grazie alla raccolta di sostanze chimiche chiamate nitro-aromatiche, che si trovano nelle mine terrestri e in altre munizioni sepolte. Questo lo stupefacente studio del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicato sulla rivista Nature Materials.

«Le piante sono dei magnifici chimici analitici. Sono in possesso di un gigantesco network di radici che si estende nel suolo, prendono costantemente campioni d’acqua sotterranea e hanno un modo di trasportare quell’acqua fino alle loro foglie», ha detto Michael Strano, ricercatore del MIT, nonché uno degli autori della ricerca.

L’indagine, titolata "Rivelamento nitroaromatico e comunicazione infrarossi da piante selvatiche adoperando nanobionica vegetale", è stata pubblicata nel 2016, ma il fenomeno è stato notato e riscoperto dal pubblico solamente di recente, suscitando l'interesse dei curiosi.

Gli scienziati hanno impiantato nanoparticelle e nanotubi di carbonio nelle foglie della pianta di spinaci e hanno quindi rilasciato i nitro-aromatici nell'acqua assorbita dalle radici e direttamente alle foglie in goccioline. Gli spinaci impiegano circa 10 minuti per assorbire l'acqua attraverso le radici nelle foglie. Per leggere il segnale, i ricercatori puntano un laser sulla foglia, spingendo i nanotubi incorporati a emettere luce fluorescente nel vicino infrarosso.

Questo può essere rilevato con una piccola telecamera a infrarossi collegata a un computer o persino con uno smartphone. Il prof. Michael Strano, del MIT di Cambridge, negli Stati Uniti, ha affermato che il lavoro rappresenta un'importante inizio. «Il nostro articolo delinea come si potrebbero progettare impianti come questo per rilevare praticamente qualsiasi cosa», ha detto alla BBC News.

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Il laboratorio del Prof Strano ha precedentemente sviluppato nanotubi di carbonio che possono essere utilizzati come sensori per rilevare il perossido di idrogeno, il TNT e il gas nervino sarin. Quando la molecola bersaglio si lega a un materiale polimerico avvolto attorno al nanotubo, cambia il modo in cui brilla.

«Gli impianti potrebbero essere utilizzati per applicazioni di difesa, ma anche per monitorare gli spazi pubblici per attività legate al terrorismo, poiché mostriamo sia il rilevamento dell'acqua che quello aereo», ha affermato il professor Strano. «Tali piante potrebbero essere utilizzate per monitorare le infiltrazioni di acque sotterranee da munizioni sepolte o rifiuti che contengono nitro-aromatici». 

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