«Putin paranoico: usa i sosia e tiene gli ospiti a distanza». Indagine russa su 521 incontri pubblici

Lo Zar sarebbe ossessionato dalle malattie, anche a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Evita i meeting di lavoro o, quando può, si fa "sostituire"...

«Putin paranoico: usa i sosia e tiene gli ospiti a distanza». Indagine russa su 521 incontri pubblici
di Gianluca Cordella
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 13:54

Riduzione drastica degli incontri pubblici, uso di controfigure quando l'impegno non è rimandabile e quarantena obbligatoria per chi lavora nel suo staff. Sono gli effetti, secondo media indipendente russo Proekt, dell'aggravarsi dei problemi di salute di Vladimir Putin che, nel tentativo di preservarsi il più possibile, avrebbe sviluppato anche una specie di paranoia da contatto. Proekt ha analizzato i 521 incontri ufficiali calendarizzati dal Cremlino nel corso dell'ultimo anno e ha evidenziato delle tendenze significative. Intanto lo Zar è apparso in pubblico per appena 147 giorni. Degli oltre 500 incontri in programma Putin ne avrebbe convertiti più di un quinto in meeting a distanza, in videoconferenza, 113 in totale, compresi tutti i suoi vertici con il Consiglio di sicurezza che prendeva decisioni importanti sulla guerra in Ucraina. Nel 43% dei suoi incontri (224 dei quali) – sottolinea ancora Proekt – il presidente «in un modo o nell'altro ha mantenuto le distanze». Negli ultimi vertici, si parla di 20 metri di distanza dal suo interlocutore. La scusa ufficiale è «motivi sanitari», ma in realtà la grande distanza permetterebbe allo zar di utilizzare un buon numero di sosia, come già era accaduto per motivi di sicurezza nei primi viaggio nelle zone ucraine conquistate nelle prime fasi della guerra. Solo nel 36% degli incontri Putin è apparso di persona e senza distanziamento, ma questo lascia supporre l'obbligo per i partecipanti di sottoporrsi a una quarantena preventiva. Secondo l'inchiesta, il Cremlino richiederebbe almento tre test Covid negativi primi di autorizzare l'incontro con il leader.

Staff in quarantena

Provveedimenti resi necessari da quella che viene definita come una «fobia dei germi» da parte di Putin. Una paura per la propria incolumità che obbliga i suoi collaboratori più stretti o le persone che lavorano nelle sue residenze a vivere all'interno di «zone pulite». Prima di avvicinarsi al presidente, i dipendenti sarebbero costretti a «sedersi a lungo in una stanza chiusa a chiave» a causa dei timori di Putin per la sua salute. E per mantenere il segreto sulle sue reali condizioni di salute pare che a diversi agenti dei servizi segreti sia stato assegnato il compito poco affascinante di raccogliere le sue feci e la sua urina per consegnarle a Mosca in una «valigia speciale».

Precauzioni prese per nascondere informazioni sulle sue potenziali malattie.

«Putin è morto»

Secondo un canale Telegram Putin sarebbe addirittura già morto nel suo palazzo Valdai, con il suo corpo mantenuto in un congelatore. Notizia smentita ovviamente da Mosca. Il capo degli 007 ucraini, Kyrylo Budanov, ha comunque affermato che il vero Putin non viene più visto in pubblico dal 26 giugno 2022. Da allora solo sosia. Che, secondo i media di controinformazione, sarebbero sottoposti a chirurgia plastica e addestrati dagli ex uomini del Kgb per diventare il più simili possibile, anche nelle movenze, al presidente. La teoria dei sosia è stata avvalorata anche da uno studio giapponese che utilizzando l’analisi dell’intelligenza artificiale ad alta tecnologia ha affermato di aver finalmente «dimostrato» che Putin usa le controfigure. La ricerca rivoluzionaria si è basata sul riconoscimento facciale, sul confronto vocale e sui movimenti del corpo per indicare che esistono diversi “Vlad”.

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