Kim Jong-Un da Putin in un treno blindato da 21 carrozze: armi in cambio di gas. Gli Usa pronti a reagire

Questa passione per i «treni blindati» in fondo accomuna Kim a Putin: anche lo Zar, negli ultimi anni, sempre più timoroso di attentati, ha preferito spostarsi a bordo di convogli super protetti

Kim Jong-Un da Putin in un treno blindato da 21 carrozze: armi in cambio di gas. Gli Usa pronti a reagire
di Mauro Evangelisti
5 Minuti di Lettura
Martedì 5 Settembre 2023, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 06:52

Putin chiede aiuto alla Corea del Nord per ottenere forniture di munizioni e missili anticarro, Pyongyang risponde con entusiasmo perché è la grande occasione di uscire dall’isolamento diplomatico, di ricevere tecnologie russe per satelliti e sottomarini nucleari, ma soprattutto generi alimentari e petrolio, così necessari al Paese dopo che i tre anni di chiusura dei confini per evitare la diffusione del coronavirus hanno aggravato la povertà. Tutto sarà discusso la prossima settimana in un faccia a faccia tra Putin e il leader supremo nord-coreano. «La Corea del Nord pagherà un prezzo se fornirà armi alla Russia» ha già fatto sapere il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan.

Putin-Kim, ecco perché l'incontro (e lo scambio di armi) è una minaccia mondiale: il nodo dei satelliti e dei sottomarini nucleari

Il padre, Kim Jong-Il, aveva paura dell’aereo, per questo si spostava sempre su un massiccio treno blindato. Lui, Kim Jong-Un, dittatore della Corea del Nord, in passato ha dimostrato di non temere di volare. Ad esempio per raggiungere Singapore, nel 2018 quando a Sentosa si svolse lo storico incontro con Trump, salì su un Boeing 747 di Air China. Ma anche lui, per prudenza, preferisce la «cura del ferro» e a Vladivostok, città russa dove era già stato nel 2019 nell’estremo oriente della Federazione, vicina al confine con Corea del Nord e Cina, andrà con l’ormai famoso treno verde blindato e lussuoso, formato da 21 carrozze, e preceduto da un convoglio che deve vigilare che tutto sia tranquillo. Su quel treno, Kim ha affrontato viaggi più lunghi, con destinazione Hanoi e perfino Pechino, mentre quello della prossima settimana sarà più breve e sostenibile. Questa passione per i «treni blindati» in fondo accomuna Kim a Putin: anche lo Zar, negli ultimi anni, sempre più timoroso di attentati, ha preferito spostarsi a bordo di convogli super protetti. La rivelazione del viaggio di Kim, che non lascia il Paese di frequente, è stata anticipata l’altro giorno dal New York Times.

Ieri è stata confermata anche dalla Casa Bianca, mentre il Cremlino ha risposto che non può dire se ci sarà l’incontro tra i due leader. Ma il rinnovato legame Putin-Kin rappresenta un campanello di allarme perché mostra un riavvicinamento di Pyongyang a Mosca. Spiega l’ambasciatore Stefano Stefanini, consigliere scientifico dell’Ispi, intervistato da AdnKronos: «Parliamo di una minaccia internazionale a medio e lungo termine. La Russia, fino a qualche tempo fa aveva collaborato con l’Occidente e con le Nazioni Unite per cercare di limitare la minaccia nordcoreana e la sua proliferazione missilistica e nucleare. Adesso invece recluta un Paese considerato un paria internazionale come la Corea del Nord come alleato nella guerra in Ucraina». È allarmante ciò che Kim può ottenere in cambio delle munizioni: non solo gas e cibo, vitali viste le difficoltà di un Paese in cui la pandemia ha peggiorato una situazione già difficile, ma anche sostegno per sviluppare satelliti e sottomarini nucleari. Spiega il New York Times: «La Corea del Nord affronta ostacoli tecnologici critici nei suoi programmi nucleari e missilistici, nonché un disperato bisogno economico, e la Russia potrebbe sostenerla». 

ESERCITAZIONI

Secondo Lee Byong-chul, esperto presso l’Istituto per gli studi sull’Estremo Oriente dell’Università Kyungnam di Seoul, citato dal quotidiano americano, «la Corea del Nord potrebbe avere già un ampio surplus di munizioni a disposizione, non ha combattuto una guerra dal 1953. E con gli armamenti in gran parte basati su sistemi d’arma sovietici, le munizioni nordcoreane sono ampiamente compatibili con quelle russe. È una notizia scioccante per gli Stati Uniti e per i paesi europei che sperano in una fine anticipata della guerra in Ucraina. Le munizioni nordcoreane possono aggiungere benzina sul fuoco». Kim già a luglio aveva ricevuto a Pyongyang il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Dal vertice con Trump a quello con Putin, sta mostrando spregiudicatezza nel tessere la rete della diplomazia e abilità nel trovare sponde per mantenere il potere. Seul avverte: «La Russia ha proposto esercitazioni navali congiunte con la Corea del Nord e la Cina quando Shoigu ha avuto un incontro riservato lo scorso luglio a Pyongyang con il supremo leader Kim Jong-un». Ieri è trapelata un’altra notizia che dimostra come i russi siano alla disperata ricerca di uomini e armi. Il governo cubano ha annunciato di avere smantellato una rete di reclutamento nell’isola di mercenari che vadano a combattere in Ucraina dalla parte dell’esercito russo. Cuba - che pure è alleata di Putin - ha precisato: «Non partecipiamo alla guerra in Ucraina, non siamo coinvolti». Ieri Putin ha fatto una delle sue sparata dialettiche dicendo che è «disgustoso che l’ebreo Zelensky copra la glorificazione del nazismo e di coloro che hanno guidato l’Olocausto in Ucraina», Kiev ha risposto che «lo Zar usa la Shoah per giustificare i crimini». Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, oggi sarà in Ucraina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA