Una miniera d’oro per il proprietario della piattaforma, il miliardario ucraino-americano Leonid Radvinsky che nel 2018 ne ha rilevato il controllo tramite la holding Fenix International. L’illusione di diventare ricchi per i 3,2 milioni di creator (erano 2,2 milioni nel 2021) che popolano il social, grazie alla possibilità di monetizzare senza ricorrere a inserzioni pubblicitarie. Ma anche il lato oscuro di un sistema, come ricostruisce un’indagine di Reuters, nel quale più di 128 persone negli Stati Uniti hanno denunciato di essere presenti con contenuti sessuali senza il proprio consenso. Tra Sammy, 21 anni: ha scoperto che il video di uno stupro da lei subito è stato venduto al sito. È la realtà violenta di OnlyFans, che nel 2022 ha visto crescere le transazioni da 4,8 a 5,6 miliardi e trattiene l’80% di ciò che pagano i fan.
Meccanismo imperfetto
In un anno gli utenti totali sono aumentati del 27%, da 189 milioni a 239 milioni.
Le vittime
Le conseguenze, riferisce Reuters, sono devastanti per le vittime. In Texas una donna è stata costretta a installare un sistema di sicurezza domestica dopo essere stata molestata da stalker che avevano visto un suo video di Onlyfans diventato virale. Una giovane del Nebraska fatica a uscire di casa, terrorizzata dalla possibilità di essere riconosciuta in immagini esplicitamente sessuali che il suo ex fidanzato ha venduto sul sito per 15 dollari. Una mamma dell’Illinois ha scoperto che circolavano le sue foto nuda dalla figlia adolescente, che le ha viste online. Un portavoce della piattaforma ha replicato a Reuters che «nei pochi esempi in cui il nostro sito è stato utilizzato in modo improprio, abbiamo rimosso rapidamente il contenuto, bannato l’utente e sostenuto attivamente indagini e procedimenti giudiziari». Nel caso di Sammy e degli altri casi raccolti dall’inchiesta, ha verificato che tali account sono stati cancellati dai moderatori di Onlyfans o dagli stessi creatori. Ma tali cancellazioni, sottolinea Reuters, a volte sono avvenute un anno o più dopo la denuncia. Il portavoce afferma che a fine 2022 Onlyfans ha rafforzato le procedure di verifica, la società richiede «prova di consenso e identificazione da parte di tutti gli individui presenti in qualsiasi contenuto esplicito caricato sulla nostra piattaforma e moderiamo tutti i contenuti caricati».
I processi
Le denunce non sono cadute nel vuoto. In Australia un uomo del Queensland è a processo con l’accusa di essersi filmato mentre violentava la sua compagna priva di sensi e di avere caricato il video su Onlyfans. In Thailandia, una coppia sposata è stata arrestata a ottobre con l’accusa di avere drogato e violentato quattro donne e una ragazza di 17 anni, per vendere i video sulla piattaforma. In Romania l’ex kickboxer Andrew Tate è in attesa di processo per accuse di stupro e traffico sessuale: avrebbe costretto alcune donne a creare materiale pornografico per Onlyfans. In Gran Bretagna Stephen Bear, ex concorrente di un reality show, è stato condannato nel marzo 2022 a 21 mesi di carcere dopo aver pubblicato sul sito un video di sesso della sua ex fidanzata senza il suo permesso. Bear, che ha negato tutte le accuse, è stato rilasciato a gennaio dopo aver scontato metà della sua pena. Reuters ha documentato altri 17 episodi come questi in Gran Bretagna. Il ceo di OnlyFans, Keily Blair, sottolinea che «il 100% dei contenuti viene esaminato da moderatori supportati dall’intelligenza artificiale». Tuttavia Todd Falzone, avvocato di Sammy, fa notare che «la vittima dice chiaramente di no nel video, quindi se fosse davvero passato al vaglio dei moderatori lo avrebbero visto e sentito». Sammy ha citato in giudizio davanti al tribunale federale della Florida i suoi due presunti aggressori, che si dichiarano innocenti, e anche Onlyfans. È la prima causa contro la piattaforma ai sensi di una legge federale sul traffico sessuale che vieta alle aziende di trarre vantaggio economico dagli abusi sessuali a fini commerciali.