«Nessuno è al sicuro in Russia dopo la morte di Navalny»: il grido d'aiuto del fratello di Paul Whelan (detenuto a Mosca da 5 anni)

L'ex marine americano stato arrestato con l'accusa di spionaggio e condannato a 16 anni di reclusione

«Nessuno è al sicuro in Russia dopo la morte di Navalny»: il grido d'aiuto del fratello di Paul Whelan (detenuto a Mosca da 5 anni)
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 20:53 - Ultimo aggiornamento: 22:59

L'ex marine statunitense Paul Whelan è in carcere in Russia dal 2018. È stato arrestato con l'accusa di spionaggio e condannato a 16 anni di reclusione. La morte di Alexey Navalny getta nuove ombre sul destino dell'americano, che la Casa Bianca reputa innocente e che prova invano di riportare a casa da 5 anni. In un'intervista a Newsweek, David Whelan, il fratello di Paul, ha dichiarato: «Penso sia ingenuo pensare che il governo degli Stati Uniti possa impedire il maltrattamento degli altri da parte del Cremlino, che si tratti dello stupro di donne ucraine o dell'omicidio degli oppositori del presidente Putin».

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«Nessuno è al sicuro in Russia dopo la morte di Navalny»

«Non c'è modo di garantire la sicurezza di Paul - ha aggiunto - e questa è stata una nostra preoccupazione costante negli ultimi 61 mesi». Quella di Whelan è una considerazione amara: «Continueremo a sollevare preoccupazioni sulla sicurezza con il governo degli Stati Uniti, i media e le entità legali russe, ma non c'è modo di garantire la sicurezza personale di nessuno in una nazione con un governo come la Russia».

«La morte di Navalny probabilmente non avrà alcun impatto sulla detenzione di Paul», ha aggiunto. «Il Cremlino non ha nascosto di essere disposto a uccidere i suoi oppositori e mi dispiace che siano finalmente riusciti a farlo con Navalny dopo tanti tentativi», ha detto David. «Ciò ovviamente solleva notevoli preoccupazioni sulla minaccia che devono affrontare Ilya Yashin, Vladimir Kara-Murza e molti altri».

«Ma la sua esperienza, e quella di altri prigionieri politici interni, è molto diversa da quella di Paul.

Saremo sempre preoccupati per l'indifferenza del governo russo verso la vita umana e verso la vita dei nostri fratelli in particolare, ma questa preoccupazione è esistita e continuerà ad esistere. Esiste finché Paul non sarà libero. È sempre presente», ha concluso David Whelan.

Il colloquio con Blinken

Il segretario di stato Antony Blinken ha parlato con Paul Whelan la scorsa settimana. Lo ha detto lo stesso Blinken senza però fornire ulteriori dettagli. «I nostri intensi sforzi per portare Paul a casa continuano ogni singolo giorno. E continueranno finché Paul e Evan Gershkovich, ma anche tutti altri americani detenuti ingiustamente, non torneranno a casa», ha osservato Blinken.

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