Il Messico chiede scusa ai Maya per i 500 anni di abusi, il presidente: «Perdono per il passato opprimente»

Il Messico chiede scusa ai Maya per i 500 anni di abusi, il presidente: «Perdono per il passato opprimente»
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Martedì 4 Maggio 2021, 18:17 - Ultimo aggiornamento: 19:31

Il Messico ha ufficialmente presentato le sue scuse ai Maya per gli abusi commessi contro di loro durante i secoli successivi alla colonizzazione spagnola. Il presidente messicano Andrés Manuel Lpez Obrador ha avanzato le scuse per i torti commessi nel corso della storia e per la discriminazione di cui sono ancora vittime oggi: «Offriamo le più sincere scuse al popolo Maya per i terribili abusi commessi da individui e autorità nazionali e straniere nella conquista, durante i tre secoli di dominazione coloniale e in due secoli di Messico indipendente», ha detto il leader messicano lunedì durante una cerimonia nello stato sudorientale di Quintana Roo.

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Il presidente ha ricordato la Guerra delle Caste e ha riconosciuto che il razzismo e la discriminazione continuano ad affliggere la minoranza etnica.

Quello degli indigeni è un tema significativo nella storia di Lopez Obrador, che ha iniziato la sua carriera come attivista per queste popolazioni: «Sebbene ci sia ancora molta povertà, non si può dire che il presente sia come il passato opprimente» ha continuato «c'è una nuova volontà di rendere giustizia per il bene del popolo, per questo stiamo qui a chiedere perdono e a dire che non dimenticheremo mai i popoli del Messico profondo» ha dichiarato il presidente.

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Le parole di Lopez Obrador hanno attirato fischi da parte di residenti che si oppongono al Treno Maya, un progetto turistico del governo che prevede 1.500 chilometri di ferrovia per collegare località caraibiche con gli antichi siti archeologici rappresentativi della cultura Maya. Gli oppositori ritengono che il Treno Maya danneggerà l'ambiente e le comunità indigene ma ieri il presidente ha realizzato un sopralluogo per supervisionare l'andamento dei lavori a Calakmul e ha sottolineato che la ferrovia consentirà ai turisti stranieri di visitare il sud-est del Paese, escludendo che possa danneggiare l'ambiente e i luoghi storici.
 

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