Kim, 57 anni, è un ex ufficiale di polizia sudcoreano che un tempo era capo della polizia a Gyeonggi, la provincia più popolosa del suo Paese: come il collega russo era già vicepresidente e ricopriva il ruolo di presidente in carica dalla scomparsa di Meng. Resterà in carica per due anni e, sebbene il suo ruolo di presidente sia in gran parte cerimoniale visto che la gestione quotidiana dell' Interpol è guidata dal Segretario generale Jürgen Stock, esercita comunque una certa influenza. «Il mondo sta affrontando cambiamenti senza precedenti - ha affermato - che presentano enormi sfide per la pubblica sicurezza. Per superarli abbiamo bisogno di una visione chiara: dobbiamo costruire un ponte verso il futuro».
L'Ucraina, le cui relazioni con la Russia sono sempre tese a causa della ribellione filo-russa nelle sue due regioni più orientali, aveva minacciato di lasciare l' Interpol se il candidato russo fosse stato eletto.
Dal canto suo, Mosca ha denunciato enormi pressioni sugli Stati membri per ostacolare il proprio candidato ma alla fine ha reso che Prokopchuk continuerà a servire come vicepresidente dell' Interpol e contribuirà a rafforzare la «posizione dell'organizzazione nella comunità internazionale di polizia.
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