In Spagna avevano esagerato nel riaprire, tanto che, al termine del lockdown, non solo avevano consentito alle discoteche al chiuso di riprendere le attività, ma addirittura anche i prostibulos (le case d'appuntamento per usare un termine vintage) hanno riaperto le porte. In poche settimane proprio nei prostibulos, in varie parti della Spagna, ci sono stati tre focolai, per i quali è tutt'altro che semplice fare contact tracing, visto che chi li frequenta non ama la privacy. Più in generale, l'eccesso di aperture e l'imprudenza hanno fatto sì che oggi la Spagna sia la nazione europea con la più alta incidenza di nuovi positivi nelle ultime due settimane (152,7 su 100mila abitanti, dieci volte l'Italia), con quasi 4.000 casi in 24 ore.
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Per questo ora sono state decise una serie di chiusure, a partire dai locali notturni. In particolare la Catalogna (1.700 casi al giorno e 134 pazienti in terapia intensiva, il doppio dell'Italia anche se la regione autonoma ha solo 7,5 milioni di abitanti) oggi ha vietato tutte le riunioni, anche familiari, con più di dieci persone. Altre regioni come Murcia hanno limitato a 6 il numero massimo di persone che possono riunirsi, mentre in tutta la Spagna è vietato fumare all'aperto se non c'è una distanza di due metri dalle altre persone. E sì: sono stati chiusi i prostibulos. Un dato che forse non è casuale: la Spagna è di gran lunga il paese europeo, in questi giorni, con l'incidenza più alta di nuovi contagi e pazienti in terapia intensiva, ma - forse non è un caso - è anche quello con la presenza più diffusa di negazionisti che non di rado organizzano grandi manifestazioni.
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di Mauro Evangelisti
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Lunedì 24 Agosto 2020, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 17:45
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