Chi è il generale Syrskyi, l'uomo dietro la controffensiva ucraina: «Con le bombe a grappolo più soldati russi uccisi»

La Bbc, che ha intervistato i due ufficiali al fronte, definisce in particolare Syryskyi come il generale di maggiore successo del ventunesimo secolo

Chi è il generale Syrskyi, l'uomo dietro la controffensiva ucraina: «Con le bombe a grappolo più soldati russi uccisi»
di Mauro Evangelisti
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Martedì 18 Luglio 2023, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 17:47

«Le bombe a grappolo sono necessarie per infliggere il massimo danno alla fanteria nemica. Più soldati muoiono qui, più i loro parenti in Russia chiederanno al loro governo: "perché"?». A parlare è il colonnello Oleksandr Bakulin, comandante della 57a Brigata, con  lui c'è l'uomo chiave della difesa ucraina, il generale Oleksandr Syrskyi, 58 anni, che guida la controffensiva contro gli invasori russi. La Bbc, che ha intervistato i due ufficiali al fronte, definisce in particolare Syryskyi come il generale di maggiore successo del ventunesimo secolo. Viene considerato l'uomo che ha salvato Kiev quando, all'inizio dell'aggressione, Putin era convinto di potere prendere in pochi giorni la capitale ucraina, ma anche colui che in settembre e ottobre ha saputo riconquistare ampi territori a Est e a Sud.

Chi è Oleksandr Syrskyi

Syryskyi, che paradossalmente è nato in una città oggi in territorio russo e ai tempi dell'Unione Sovietica si è laureato nella Scuola di comando militare di Mosca, spiega perché per la nuova controffensiva servirà tempo prima di vedere progressi rilevanti: «Vorremmo ottenere risultati molto rapidi, ma in realtà è praticamente impossibile.

A Est l'area è satura di mine e barriere difensive. I russi hanno molte roccaforti. Pertanto i nostri progressi non sono così veloci come vorremmo».

Secondo il generale Syryskyi gli ucraini hanno alcuni elementi di vantaggio rispetto ai russi: una leadership militare più compatta, la fiducia reciproca tra i soldati. Il riferimento è ovviamente alle note spaccature e alle continue e repentine rimozioni e sostituzioni dell'esercito russo, nonché alle scarse motivazioni di chi magari dalla Siberia viene mandato a combattere e morire, per ragioni che probabilmente neppure capisce, in un Paese lontano. 

La trincea di Bakhmut

Secondo il colonnello Bakulin accerchiare Bakhmut non sarà così complicato. La Wagner non c'è più («erani nemici scomodi, uccidevano per il gusto di uccidere»).

Le bombe a grappolo fornite dagli Usa saranno un game changer in questa controffensiva, ma sono armi controverse, messe al bando da oltre 120 Paesi (non da Russia, Ucraina e Usa). Dicono alla Bbc gli ufficiali ucraini: se i russi non le usassero da tempo, allora probabilmente anche noi non cominceremmo a sfruttarle. Syriskyi conferma all'inviato della Bbc: «Le bombe a grappolo Usa sono arrivate, tra pochi giorni le useremo. La riconquista di Bakhmut non avrebbe solo un valore simbolico. La città ha anche un valore strategico, è porta di accesso ad altre località chiave della regione. La nostra gente aspetta vittorie, anche piccole vittorie».

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