La Russia è pronta ad aggiungere una nuova arma alla sua potenza di fuoco in Ucraina. L’agenzia di stampa Tass, citando il colosso di armi statale Rostec, annuncia che nel 2024 Mosca inizierà a produrre in serie la bomba planante Drel, in grado di colpire bersagli a grande distanza. L’ordigno è progettato per essere sganciato da aerei a distanza di sicurezza dai loro obiettivi e utilizza una traiettoria di volo guidata per centrare con precisione il bersaglio. La Russia ha già in dotazione nel suo arsenale bombe plananti e le ha utilizzate contro l’Ucraina, ma con la Drel alza il livello: le bombe, come riferisce la Tass, sono destinate a essere usate contro veicoli corazzati, strutture terrestri e difese antiaeree. Soprattutto, hanno la capacità di eludere i radar: «Sono praticamente impossibili da rilevare», sostiene una fonte di Rostec.
Inesperienza
La Drel può puntare autonomamente verso il proprio obiettivo, colpendo al «momento necessario».
Fornitura Usa
Fonti russe e occidentali affermano che Drel è un tipo di bomba a grappolo, munizioni vietate in più di 100 Paesi. Rilasciano un gran numero di bombe più piccole che possono uccidere indiscriminatamente su una vasta area e gli ordigni che non esplodono rappresentano un pericolo per decenni. Lo scorso luglio il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia ne avrebbe fatto uso «se necessario», mentre l’esercito ucraino, che ha ricevuto una fornitura dagli Stati Uniti nell’ambito di un pacchetto di sicurezza da 800 milioni di dollari, si è impegnata a utilizzarle solo contro gruppi di soldati nemici. La Russia le ha definite «una minaccia estremamente grande», per Kiev la loro introduzione avrebbe «straordinari effetti psico-emotivi sulle forze avversarie». «Riconosciamo che le munizioni a grappolo creano un rischio di danni civili a causa di ordigni inesplosi», ha spiegato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale Usa del presidente Joe Biden. «Ecco perché abbiamo rinviato la decisione il più a lungo possibile». Tuttavia, ha aggiunto, «c’è anche un enorme rischio di danni civili se le truppe e i carri armati russi invadessero le posizioni ucraine, conquistassero più territorio e soggiogassero ulteriormente la popolazione, perché l’Ucraina non ha abbastanza artiglieria». Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha accolto con favore la decisione degli Stati Uniti di inviare bombe a grappolo a Kiev, affermando che ciò aiuterebbe a liberare il territorio, ma ha promesso che gli ordigni non verranno utilizzati in Russia: «Le munizioni aiuteranno a salvare la vita dei nostri soldati, l’Ucraina manterrà un rigoroso registro del loro uso e scambierà informazioni con i suoi partner internazionali». Ora, con la nuova Drel, arriva la risposta di Mosca.