Amit, avvocata israeliana rapita da Hamas e tenuta ostaggio fino a novembre rompe il silenzio: «Sono stata stuprata a Gaza»

L'uomo le chiedeva ripetutamente quando le sarebbero venute le mestruazioni

Amit, avvocata israeliana rapita da Hamas e tenuta ostaggio fino a novembre rompe il silenzio: «Sono stata stuprata a Gaza»
di Franca Giansoldati
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Martedì 26 Marzo 2024, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 13:31

Per la prima volta una delle donne rapite da Hamas il 7 ottobre e portata a Gaza, dove poi venne rilasciata a fine novembre con i primi scambi di ostaggi, Amit Soussana, avvocata israeliana, è riuscita a raccontare al mondo le violenze sessuali reiterate di cui è stata vittima durante la dura prigionia. Il racconto di oltre otto ore, drammatico e terribile, lo ha affidato al New York Times. L'incubo è iniziato dopo alcuni giorni in una delle diverse prigioni nelle quali è stata trasferita quando la guardia che la controllava ha iniziato a farle insistenti domande sulla sua vita sessuale. Prima è stata tenuta da sola in una camera da letto per bambini, incatenata alla caviglia sinistra. «A volte la guardia entrava, si sedeva accanto sul letto, sollevava la camicia e toccava».

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La violenza

L'uomo le chiedeva ripetutamente quando le sarebbero venute le mestruazioni.

Quando le mestruazioni finirono, intorno al 18 ottobre, l'uomo di nome Muhammad, l'ha aggredita. Ha lasciato che entrasse in bagno per lavarsi nella vasca per poi entrare impugnando una pistola e puntandogliela alla fronte. Dopo averla colpita e l'ha costretta a togliersi l'asciugamano poi la ha trascinata in una stanza ricoperta di immagini dei cartoni animati SpongeBob.

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La forza di parlare

Soussana ha spiegato di aver deciso di parlare solo ora, forzando se stessa, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione degli ostaggi che sono ancora a Gaza, il cui numero è stato stimato in oltre 100, tra cui 19 ragazze. Dopo il suo rilascio Soussana ha riferito della violenza sessuale con una ginecologa israeliana, la dottoressa Julia Barda, e con un'assistente sociale, Valeria Tsekhovsky. Soussana ha parlato anche con il team delle Nazioni Unite che ha pubblicato il rapporto sulla violenza sessuale

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