MILANO - C’erano una volta gli anni 60, Mary Quant e i movimenti femministi. In un’epoca post bellica in cui le donne indossavano gonne lunghe e scomode vesti, l’audacia di un gruppo di giovani ribelli portò nelle strade francesi ed europee quello che è tutt’oggi il simbolo di un’epoca storica e gloriosa: la minigonna.
Dal dopoguerra in poi la “mini”, nata per facilitare i movimenti delle donne nella loro quotidianità, divenne lentamente protagonista e capo cult nelle collezioni di molteplici designer di moda.
Jersey, pelle, pizzo e così via: la minigonna negli anni è stata riproposta in tutte le versioni possibili e immaginabili, senza ovviamente trascurare il tessuto più famoso di questa epoca, il denim. Le amanti del genere saranno liete di rispolverare (alzi la mano chiunque non abbia posseduto almeno una gonna di jeans) il capo che ci ha accompagnate durante tutti gli anni 90 o potranno scegliere tra le attuali proposte fashion in circolazione: crop, sfrangiate, button down e distressed.
Fortuna ha voluto che non sia mai esistito nella storia della moda un indumento così facile da abbinare visto che la regola che il jeans possa essere accostato a qualsiasi colore vale per il pantalone come per la gonna. Sono ammesse t-shirt d’ogni tipo (a patto che non siano troppo scollate), camicie, top e body accollati. Per la sera il total black combinato con il denim è sempre efficace, mentre per un look sofisticato da giorno, una maglia a righe e un paio di sneakers bianche valorizzeranno la gonna, vera protagonista.
Via libera a stampe, colori d’ogni tonalità e perché no, anche al denim stesso: abbinata ad una camicia di jeans di diversa gradazione produrrà un effetto matchy-matchy visivamente sorprendente.
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