E così, se ad esempio Vogue Brasile ha scelto come testimonial la statuaria supertop carioca Gisele Bundchen, il magazine Vogue Italia, diretto da Franca Sozzani, ha optato invece per una radiosa Isabella Rossellini, fotografata da Steven Meisel. Eccellente esempio di ‘donna-curvy’ in pace con stessa e con le sue rotondità, l’attrice -che proprio questo mese compie sessant’anni- afferma di non rincorrere la giovinezza perduta, ma presta attenzione al mangiare “perché nel tempo il metabolismo cambia”.
“Feeling good”, stare bene, è slogan scelto da lei che conosce bene il problema del tempo che passa per essere stata “licenziata” dalla Lancome nel 1995 a 43 anni per raggiunti limiti di età. Uno sgarbo che non l’ha fermata, ma anzi le ha dato nuovi stimoli per dedicarsi con successo al cinema e alla moda come testimonial per Dolce & Gabbana in Usa, per il dentifricio Perlex, per Lancaster e Damiani, e poi ancora come stilista per la collezione di borse per Bulgari dedicata a sua madre, la mitica star Ingrid Bergman.
In netta controtendenza con la politica seguita dal fashion system fino a qualche tempo fa, che promuoveva pericolosi modelli di bellezza “size zero”, ora parte proprio da Vogue il messaggio che non esiste un modello unico di bellezza e non c’è un diktat che esclude ciò che è più o meno adatto per età, peso o altezza. Perché, come il fascino personale, anche la bellezza nasce dall’interno, da uno stile di vita sano e consapevole, improntato ad un approccio equilibrato e naturale al cibo, allo sport e alla cura di sé. Fascino personale che, come testimonia la Rossellini, deriva da una vita sana, da un pensiero che mette il benessere prima dell’apparire e della consapevolezza che “healthy is beautiful”.
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