Milano, Armani contro Gucci: «Teste mozzate in passerella? Non ci sto»

Milano, Armani contro Gucci: «Teste mozzate in passerella? Non ci sto»
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Sabato 24 Febbraio 2018, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 18:17
Nel giorno in cui a Milano scendono in piazza estrema destra e antifascisti, Giorgio Armani presenta una collezione all'insegna dell'inclusione «gentile». E a domanda precisa sui cortei, fornisce suggerimenti su come portare fuori dalla moda la sua formula di integrazione: «non volere a tutti i costi strafare con un'emotività facile». Non che certi toni siano assenti dalle passerelle: anche qui c'è un'emotività facile «che è una spettacolarizzazione» sottolinea Armani. «Vi faccio una domanda - dice dopo la sfilata - uno può fare ciò che vuole ma, fatemelo dire, se metto in pedana una testa, sotto un braccio, mozzata, siamo al limite e io non sto a questo gioco, mi tolgo da questo gioco. Non vorrei neanche che i miei guardassero ciò che hanno fatto gli altri. Se quello che fanno gli altri è questo, meglio che stiamo a casa nostra». Il riferimento è alla sfilata di Gucci, dove Alessandro Michele ha fatto uscire in passerella due modelli che avevano in mano la copia perfetta della loro testa. 
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