Tod's sposa l'eccellenza giapponese, ecco le nuove scarpe "da barca"

La vetrina Tod's a Milano
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Martedì 8 Aprile 2014, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 09:55
MILANO - Da una nuova collaborazione prende vita un nuovo oggetto del desiderio: arrivano da casa Tod’s le Envelope Boat Shoes, realizzate dallo studio giapponese di design Nendo, guidato dal designer e architetto Oki Sato, con sede anche a Milano. Nate da un vecchio modello Tod’s, le scarpe da barca vengono ripensate da Sato e dal suo team per la collezione Primavera/Estate 2014.



La settimana milanese del design, dall’8 al 13 aprile, rappresenta l’occasione in cui presentare il modello. «Abbiamo scelto di unire due materiali per la scarpa - ha spiegato Oki Sato - pelle morbida per la mascherina e camoscio per i lati e il retro della scarpa. Quindi abbiamo collegato in maniera visibile i due materiali con lo stesso laccetto che si utilizza per chiudere le buste (in inglese envelope, da qui il nome).



Una suola in gomma, come quelle tradizionalmente utilizzate nelle scarpe da barca, riflette il design Tod’s; una cucitura nascosta, quasi invisibile sottolinea la morbidezza della scarpa, mentre una rete interna traspirante le dona leggerezza. Come la busta che racchiude una lettera importante, spedita lontano per portare felicità alle persone, speriamo che la nostra scarpa sostenga il piede mentre viaggia lontano, portando felicità».



Il risultato? Un nuovo modello casual, creato utilizzando un mix di suede e morbidi pellami, disponibile nei toni del blu, grigio, marrone, nero e stucco, tutti dotati di un laccetto con due borchie d'argento opaco. Le caratteristiche tecniche, tipiche di una scarpa da vela, rendono la Envelope Shoe adatta a regate, mentre il design chic le rende perfette per l'uso quotidiano: anelli anti-ruggine, suola laterale antiscivolo, morbido camoscio e pelle resistente all'acqua.



Sato dice che il progetto lo ha impegnato per un anno - ha iniziato a lavorare subito dopo il Salone del Mobile del 2013 - e che lo scopo era di creare una scarpa che avrebbe voluto portare lui stesso: «Non troppo casuale, non troppo formale; leggera, morbida, funzionale e con un pizzico di ironia ed eleganza».
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