Kenzo, il nuovo spot è firmato Spike Jonze

Kenzo, il nuovo spot è firmato Spike Jonze
di Costanza Ignazzi
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 16:11

Niente tubini neri, hotel di lusso e star famose in versione ipersensuale: il nuovo spot di Kenzo, diretto da Spike Jonze, è un cortometraggio che tutto sembra tranne che l'ennesima, stereotipata pubblicità di un profumo. Nello spot promozionale della nuova fragranza Kenzo World, la socialite Margaret Qualley, figlia dell'attrice Andie MacDowell, scappa da una noiosissima cena e, presa da una sorta di raptus, si mette a ballare in versione scoordinata con tanto di smorfie e movimenti che una vera ballerina giudicherebbe poco istituzionali. 

C'è il tocco hip di Spike Jonze e un nemmeno tanto velato richiamo al video di "Weapon of choice" di Fatboy Slim, anch'esso firmato dal regista nel lontano 2001. Chi ricorda Christopher Walken che ballava scatenato su e giù per le scale finendo per spiccare il volo davanti al quadro dell'atrio avrà una forte impressione di dejà vu: Margaret Qualley fa praticamente lo stesso percorso, finendo per "schiantarsi" nell'occhio gigante simbolo di Kenzo.  

E se l'idea pecca di originalità, sembrando quasi un remake della hit di 15 anni fa, si tratta comunque di una vera e propria rivoluzione nello (statico) mondo dell'advertising dei profumi: innanzitutto perchè siamo davanti a un cortometraggio vero e proprio, e poi perché la tarantolata protagonista è lontana anni luce dalla figura della femme fatale generalmente utilizzata per promuovere i profumi da donna (pur con abito e scarpe da sogno che non guastano mai). La creatività di Jonze si sposa a dovere con il coloratissimo mondo del giapponese Kenzo: risultato, un mix esplosivo che è subito diventato "must" tra i frequentatori del web. Un po' come era successo con lo spot di Miss Dior, protagonista Natalie Portman che fuggiva vestita da sposa per prendere un elicottero con un altro uomo. La ricetta del corto nella moda funziona e, soprattutto, diventa virale. Il che, ora come ora, è la migliore pubblicità che ci sia.

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