Cucinelli vede rosa e Byblos punta sul techno-masai

Cucinelli vede rosa e Byblos punta sul techno-masai
di Paola Pastorini
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Giovedì 18 Settembre 2014, 05:54 - Ultimo aggiornamento: 21:47
Pepli liquidi, stile techno-masai, suggestioni astrali, eccentricit “sbagliata” e una spruzzata di rosa perch la vita bella. Giornata di piacevoli contrasti a Milano.

Si comincia con Angelos Bratis, il 36enne ateniese scelto da Armani come “deb” nel suo Teatro. «Questo è un tempio e io sono grato ad Armani perché lui è un maestro», spiega lo stilista. Bratis si ispira al pittore suo conterraneo Yannis Moralis, della generazione degli anni Trenta: così è la sua donna, scabra ed essenziale, solo abiti, in seta cady doppiata, che scivolano addosso come pepli. Niente tagli, molti drappeggi, poche cuciture. Ispirazione astratta, matematica, ma non fredda poiché si mescola ai colori della Grecia. E a fine sfilata Bratis esce reggendo un cartello con la scritta «Grazie Giorgio». L'eleganza si vede nei gesti semplici.

EASY E ACTIVE

Brunello Cucinelli mescola etnico e materiali mozzafiato. I colori sono chiari, le forme rilassate, lo stile di città “easy e active”, ma di gran classe. Ci sono frange di chiffon, sete fluide, pantaloni di diverse lunghezze e maglieria che convivono con la pelle leggera e il visone estivo, leggerissimo, dalle lavorazioni formidabili, che diventa bomberino e gilet. Dominano i bianchi, i gialli con tocchi di limoncello, cipria e rosa perché «non possiamo non vedere rosa» dice l'imprenditore umbro, che sprizza ottimismo. «L'Italia è vista come un posto speciale, all'estero vogliono vestire e vivere come noi. C'è una sana ripartenza morale, civile, economica, io la sento. E un declino del consumismo usa e getta». Cucinelli cita Papa Francesco e lo elogia: «Siamo il primo Paese occidentale ad affrontare il declino del consumismo».

La collezione Byblos Milano firmata Manuel Facchini miscela tocchi masai al tech e allo sport. Quindi giacche tribali che svelano il retro in rete tecnica, gonne voluminose personalizzate da bande laterali bicolor, tanti colori fluo.

Andrea Incontri sceglie una donna figlia delle stelle, pronta per il viaggio siderale, without gravity. Tessuti leggeri come fazzoletti, tutto sta in una valigia, assenza di ingombro e volume e una tavolozza esplosiva ispirata all'aurora boreale. I'm Isola Marras (al debutto in passerella), racconta di una giovane donna, universitaria, che arriva forse dall'Oriente (spiegato il tocco manga) e approda ad Alghero per studiare. Ecco che incontra i pezzi unici della città sardo-catalana: il basco dei pescatori, le espadrillas e poi gli stilemi cari allo stilista, come le righe, i fiori, i pois.

N. 21 o l'eccentrico punk di Alessandro Dell'Acqua. La sua collezione cavalca i contrasti: british e militare il suo punto di partenza ma toccando il collegiale e approdando al couture. Qualche esempio? Piccoli top su gonne di pizzo; vestiti trasparenti con short ricamati. «Ho voluto lavorare su concetto di eccentricità “sbagliata” e portata in modo italiano», spiega lo stilista. A Francesco Scognamiglio piace la donna bon ton, educata ed erotica, come Madame Grès, ultima gran dama della haute couture parigina, ispirazione anni '30. Abiti semplici che esplodono in ricchezza per la sera, con ricami fatti a telaio da un'azienda bergamasca. Ovvio che piacciano alle star, Angelina Jolie e Jessica Chastain in testa.