NEW YORK - Tommy Hilfiger ha fondato l'azienda omonima nel 1985: sono passati trent'anni da quando un cartellone a Times Square ha parlato al mondo di "TH", un'entità sconosciuta all'epoca che è poi diventata uno dei quattro "grandi designer americani" accanto a RL, CK e PE (Ralph Lauren, Calvin Klein e Perry Ellis).
Negli ultimi 30 anni Hilfiger ha cavalcato l'onda della celebrità, a volte sapientemente, a volte meno, ma sempre con una certa fiducia, forse perché le creazioni sono pervase dall'infallibile amore per l'America.
Per dare il via al 30° anniversario, ha creato una collezione Autunno 2015 ispirata dal football americano e da Love Story. «Volevo sposare lo sport con il lusso», ha detto Hilfiger nel suo showroom prima della presentazione per la New York Fashion Week.
La sfilata è andata in scena al Park Avenue Armory, trasformato in uno stadio di football, con tanto di tabellone segnapunti e modelle, come sagome anni Settanta ispirate ad Ali MacGraw, protagonista di Love Story, che camminavano su una striscia di erba sintetica.
Le giacche da squadra in pelliccia si alternano a quelle con cuciture rosse, con poncho di lana cashmere e abiti in tessuto plaid.
Per Hilfiger è solo l'inizio di un anno di festeggiamenti: attualmente è impegnato a scrivere un libro di memorie, alla luce della storia del marchio. «Quando ho iniziato a disegnare questa collezione - ha spiegato lo stilista -, ho preso tutta l'ispirazione da ciò che amavo. Ho sempre voluto fare qualcosa di fresco e renderlo rilevante per le clienti di oggi». In questa collezione ha fotografato le sue parole.