Primo defilé di Raf Simons per Dior: rigore e fasto con 1 milione di orchidee

Primo defilé di Raf Simons per Dior: rigore e fasto con 1 milione di orchidee
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Martedì 3 Luglio 2012, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 20:46
PARIGI - Non mette tutti d’accordo l’attesissima collezione d’haute couture di Christian Dior firmata dal belga Raf Simons. Per alcuni l’ennesima delusione da quando manca John Galliano - licenziato nel marzo 2011 per insulti antisemiti sotto l’effetto di alcool e droghe -. Per altri, invece, l’inizio di una nuova era. Parte dei giornalisti presenti al defil che il 2 luglio ha
aperto la Couture fashion week parigina, nei loro reportage più di descrivere gli abiti, hanno preferito dilungarsi sulla descrizione del decor alle pareti della location: circa un milione di fiori, tra rose e orchidee blu o bianche poste a tappezzare interamente mura e soffitti delle cinque sale contigue nell’esclusivo hôtel particulier scelto per l’evento, lontano dal solito Museo Rodin.



Nel parterre, oltre ai redattori moda più importanti, erano presenti celebri designer: Marc Jacobs di Vuitton, Alber Elbaz di Lanvin, Donatella Versace e persino il 90enne Pierre Cardin, che nei suoi primi anni di carriera ha lavorato con il fondatore della maison. Per questa collezione di debutto il 44enne Raf, specializzato in abbigliamento maschile e noto per il rigore del suo stile, in netto contrasto con quello flamboyant-barocco di Galliano, ha cercato di rendere più «architettonica» l'eleganza parigina di Monsieur Dior, «spesso aggiungendo un dettaglio - ha detto lo stilista - per rompere l'assoluta perfezione dei suoi modelli». E così, dopo aver scelto negli archivi gli abiti da sera che lo ispiravano di più, li ha accorciati o addirittura coperti con pantaloni a sigaretta neri, a suo dire «per riflettere meglio il modo di vivere attuale».



Dopo il sobrio defilé, orfano anche della provocatorie e sorprendenti smorfie conclusive di Galliano, le opinioni dei presenti sono parse divergenti, nonostante gli applausi di un esercito di rappresentanti della maison. Come riferisce l’AFP Alber Elbaz si è detto «sedotto dalla poesia di questa collezione, che riflette la fragilità della Raf e la modernità di Dior». L’attrice Marion Cotillard, musa della maison, ha dichiarato di esserne «più che felice» trovandola «sublime»; Grace Coddington di Vogue America, invece, ha ammesso di avere «sempre aspettative molto alte».



Mr. Cardin ha apprezzato il fatto che «lo stilista, essendo molto giovane, rispetta la maison, ma con il tempo, deve essere più se stesso se vuole diventare un grande couturier e far riconoscere che c’è lui sul podio». L'ex modella Ines de la Fressange, invece, ha commentato la collezione giudicandola «grafica, romantica, ma un pò vintage: un lavoro onesto, ma molto ragionato, assai serioso». Mentre Bernard Arnault, nel backstage ha detto ai giornalisti di aver offerto carta bianca allo stilista: «L’ho lasciato fare e gli ho chiesto di darci la sua versione di quello che è oggi Dior, e il risultato è fantastico». ««Raf» era molto rilassato e persino «pronto in anticipo» per la sua prima collezione». Forse un pò troppo in anticipo…
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