Broccati e tessuti grezzi, Prada torna all'antico

Broccati e tessuti grezzi, Prada torna all'antico
di Paola Pastorini
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Venerdì 19 Settembre 2014, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 15:57
Donne iconoclaste, un po' Barbie girl un po' Artemide, libere e astratte. La donna Prada regina di contrasti, guarda all'antico ma lo strappa e lo ricompone in modo moderno. Tutto parte da una nuova fascinazione di Miuccia Prada per l'Antichità, pensata ed esplorata a modo suo. Ecco allora l'ammirazione per i broccati preziosi antichi (fatti riprodurre a setaioli esperti) mescolati a tessuti modesti, crudi, come la garza grezza, il cotone, il cuoio naturale.



E tutta la passerella gioca su questo contrasto fra antico e moderno, prezioso e semplice, strappi e sontuosità, luccichii e fili lasciati pendere da maniche e gonne. Un caos calmo, distruttivo e creativo, dove «niente è come deve essere, niente è come sembra». «Una sfilata fantastica ma anche cattiva e moderna» spiega la stilista. Per quale donna è pensata? «Non ho una donna in mente. Le donne sono come sono, non immagino un personaggio o un carattere».



Tanti tubini, banditi i pantaloni, cappottini di pelle, golfini semplici e quotidiani. Colori scuri, tanto nero, poi beige, verdi, gialli limone e arancione. Capelli raccolti, piccoli orecchini, zoccoli e sabot alti, calzettoni di seta jacquard, borse classiche. E Miuccia annuncia che la prima mostra della nuova Fondazione Prada di Milano aprirà proprio con una «importante esposizione di arte antica».



Roberto Cavalli sceglie l'amore e la libertà. La linea Just esprime «amore per le cose belle e libertà di accostarle», come spiega lo stilista, che per ispirarsi è andato a Ibiza. «Con la mia collezione una ragazza può essere la designer di se stessa abbinando mini gilet a t-shirt, a pantaloni attillati». Per queste giovani un po' hippy e un po' borghesi stampe animalier miniaturizzate, piccoli cuori e gigli, colori brillanti. Sulla vendita della griffe alla russa Vtb Cavalli e la moglie vogliono evitare dichiarazioni, dicono solo che «in questi giorni sono state scritte molte inesattezze». Se accadrà («fra un mese o un anno»), «sarà la maison a darne notizia», precisa lo stilista. «Certo questa azienda è fondata su Roberto Cavalli e dovrei vendere un pezzettino di me, non è facile a farsi», ammette.



ROCK ANNI '70

Ennio Capasa con Costume National esalta la libertà rock sofisticata e minimal degli anni 70. Fonti di ispirazione da un lato le sculture totemiche di Antonio Forteleoni, dall'altro la libertà dei festival rock. Collezione giocata sulla palette del marrone, tanto nero, prugna, e occhi puntati alla couture anni 70 «in cui c'era voglia di azzerare tutto». Ruches asimmetriche per abiti e top, ritorno al jersey, al camoscio sfoderato e versatile, tanta sperimentazione sui tagli. Dsquared2 sceglie l'arte dell'eccesso al ritmo hip hop. Il duo canadese Dean e Dan Caten punta su forme scultoree e sui blocchi di colore, maxi stampe ispirate alla pittura azteca e su decori giganteschi di dischi in lamè.



TINTE BUONUMORE

Angelo Marani sposa l'astrattismo del pittore Luigi Veronesi, maestro nella sinestesia fra musica e colore. Sulla pelle arcobaleni e geometrie, polo di organza sopra smart pant, mini abiti a trapezio in cady, gilet di visone, cuciture di cristalli swarovski, tanti intarsi nei poncho, negli chemisier. «Le mie donne devono essere colorate, sicure ed esprimere il buonumore», chiosa Marani.



Artemide dea della guerra veste Ports 1961. Fiona Cibani immagina la sua donna come la dea vergine cacciatrice della Grecia antica, corazzata, luminosa e bellissima. Moschino esalta la Barbie, bambolina sexy che vede la vita rosa. Vestitini fantasia, mini tailleur, abiti a palloncino con ruches, il rosa trionfa e «Think pink» è il nome-slogan della capsule collection, subito disponibile on line subito dopo lo show.