Armani, le celebrities e le zeppe: Milano dalla A alla Z

Armani, le celebrities e le zeppe: Milano dalla A alla Z
di Maria Latella
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Venerdì 19 Settembre 2014, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 11:57
Siamo al secondo giorno delle sfilate per la prossima primavera estate ma gi emergono i primi sorrisi, le solite ansie, le nuove tendenze e le nuove affezioni. Dalla A di Armani alla Z di zeppe, ecco quel che si vede in questi giorni a Milano.



A COME ARMANI (EMPORIO)

Giorgio Armani, che quando ha compiuto ottant'anni neanche voleva parlarne perché «il traguardo che mi interessa sono i 40 di anni di lavoro», è uomo di poche chiacchiere e di alcune rocciose certezze. Il rigore sul lavoro? Certo, ma, guardando la collezione dell'Emporio, io piuttosto pensavo al blu. Il colore dell'equilibrio, della stabilità. Ce n'era tanto, nella sfilata. Armani veste di blu da una vita, blu è la t-shirt con la quale compare da sempre a prendere gli applausi. Blu sono le giacchine corte, di pelle lavorata, pezzo perfetto per ogni guardaroba, almeno dai 28 anni in su.



Bianco e blu o bianco ghiaccio, scarpe da vela (le Vans con la suola bianca) e pochi tacchi a spillo. Tra i trenta e i cinquanta (anche un po' prima o un po' dopo) infilarsi un morbido pantalone color bianco ghiaccio e un twin set a righe orizzontali che sfuma dal bianco al grigio invia un messaggio di eleganza non imposta ma palpabile. Se lo vede Christine Lagarde, la potente ed elegantissima capa del Fondo Monetario Internazionale, se ne innamora, ma quel twin set dona anche ad altre. Alle trentenni che ancora credono nel binomio tacco 12 e tubino 12 centimetri sotto il sedere. Per dire.



B COME BUSINESS

«Il mio business funziona, abbiamo registrato un +6 per cento di fatturato e nel mondo, nei posti più strani dei Paesi in via di sviluppo, continuano ad aprire boutique col marchio Emporio Armani», annuncia un ottimista Giorgio Armani. «Oggi le clienti non vogliono sprecare i loro soldi», aggiunge per spiegare il successo. Facce distese anche da Max Mara gruppo che dalla nuova ripresa americana sta ricavando grandi soddisfazioni. Gli occhi di tutti, inutile dirlo, sono puntati ora sulla Russia e paesi limitrofi. Perché è guardando a Mosca, o a Kiev, che molti imprenditori dell'abbigliamento o della calzatura made in Italy sentono correre un brivido lungo la schiena. Chi ha puntato tanto su quel mercato teme che nei prossimi mesi i buyers russi si vedano poco. Siamo al secondo giorno, presto per fare previsioni. Ma il bilancio si farà a breve.



C COME CELEBRITIES

Sempre più un viagra che rivitalizza i consumi. Vedi Amy Adams che ti sorride dalla sua gigantografia di piazza Venezia, a Roma, e il colore ramato dei suoi capelli si confonde col cuoio della borsa Max Mara. Il desiderio è indotto. Ieri l'attrice americana era in prima fila alla sfilata dell'azienda della famiglia Maramotti, così come Emporio Armani schierava tra le altre la thailandese Araya Chompoo, attrice e testimonial L'Oréal e l'americana Bella Thorne, mentre da Fendi la celebrity, Cara Delevingne, era sulla passerella.



F COME FENDI

L'ultrasofisticata, ma anche la trentenne metropolitana che ha fortunatamente un buon lavoro o genitori generosi, amerà molto il trattamento applicato alla pelle che nella collezione primavera estate di Fendi è assai gradevolmente presente. Potrà indossare dal giorno alla sera un chiodo in tutte le sfumature di grigio (non cinquanta però, soltanto tre). Potrà scegliere le giacche costruite come fossero gabbie, sottili strisce di camoscio azzurro polvere o canottiere e microgonne in cui il motivo gabbia lascia parecchia coscia nudamente esibita. Cellulitiche astenersi, ma d'altra parte pare che le ventenni oggi siano meno afflitte dal problema, sarà perché tutte vegetariane e appassionate maratonete, chissà.



G COME GONNE

Attenzione: si allungano. Come capita ciclicamente e nelle fasi di tensione globale. A metà degli anni 70, per esempio. di colpo si passò dalla mini alla maxi o alla midi, una più noiosa via di mezzo. Quest'anno di gonne corte se ne sono viste poche e certamente non da Max Mara.



M COME MAX MARA

Le gonne sono lunghe, sempre sotto il ginocchio. Strette per sottolineare una silhouette che a ogni età si cercherà di mantenere asciutta. Gonne sempre accompagnate da stivali di gomma colorata. Sahariane che sono un classico ma classicamente donano. La collezione è quella che consente alle croniste di moda di applaudire senza sensi di colpa. E' pensata per una cliente che entra in negozio sapendo già quel che vuole. Sentirsi elegante, femminile perché lo sforzo di farla apparire tale lo fa “quella” giacca color fango profilata in panna, “quello” spolverino in micro fantasie bianco e nere. Lo sforzo lo fanno gli abiti e lei deve solo indossarli.



P COME PRESS

Sembra essercene tanta, soprattutto orientale. Ma anche gli europei non mancano. La tedesca Hanni Pontani, fashion director di Madame, una veterana delle sfilate di Milano, è appena tornata dalle collezioni di New York: «Mi sembra che qui ci sia più colore, più ottimismo. Forse è una moda meno stravagante, qualcuno direbbe meno innovativa. Ma certo è bella e facile da portare».



R COME ROMA

Grande protagonista qui a Milano. La capitale è evocata nel bell'allestimento di Fendi, con un trompe l'oeil che dalle pareti richiama l'architettura dell'Eur. Il palazzo della Civiltà Italiana, nuovo quartier generale della maison che fa capo ad Arnault e a LVMH. «Moda e architettura sono state le forme prescelte dalle avanguardie culturali del primo Novecento e il palazzo della Civiltà Italiana ne è un perfetto esempio» annota Karl Lagerfeld e meno male che un franco tedesco esalta quel che noi spesso dimentichiamo. Di Roma parla però e con passione anche il siciliano Fausto Puglisi, nome in ascesa della moda italiana che mercoledì nel backstage della sfilata ispirata ai mosaici dell'antica Roma, proclamava appassionato: «Roma è la mia ossessione. Provo a ispirarmi altrove, ma tutte le strade mi portano lì».



S COME STAGIONI

E' vero e non si può più nemmeno ironizzarci sopra. Le stagioni, soprattutto intese come “mezze”, non esistono più. Le collezioni primavera-estate prevedono prudentemente gran uso di stivali di gomma, spolverini in pelle e insomma tutto quel che sarebbe servito tra luglio e agosto scorsi.



Z COME ZEPPE

Sparite dalle passerelle. Mentre avanzano gloriose, da Emporio Armani come tra le più sofisticate buyers internazionali le scarpe da vela, le Vans. Ormai non c'è griffe che non le proponga.