AltaRoma, il fascino di Sarli inaugura la kermesse

AltaRoma, il fascino di Sarli inaugura la kermesse
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Sabato 12 Luglio 2014, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 23:34

Jane Birkin dei tempi di Je t' aime... moi non plus, il singolo-scandalo del 1969. proprio quel brano a chiudere la sfilata di Sarli Couture, ispirata a una delle principali protagoniste della Swining London, capofila di un genere femminile dalla bellezza intramontabile.

Un defilè che apre oggi a Palazzo dei Congressi all'Eur la manifestazione di AltaRoma, segnando il ritorno di Rocco Palermo, lo stilista che ha affiancato per 25 anni il maestro Fausto Sarli e che dopo una collaborazione biennale con Armani Privè torna a 'Casa Sarlì, nell'atelier di via Gregoriana, che entro ottobre, grazie alla nuova proprietà di Massimo Anselmi, si trasferirà a via Due Macelli, in un palazzo storico di 1000 metri quadrati, comprensivo anche della prima boutique Sarli su strada.

«È stato un richiamo naturale come tornare a casa, dopo la straordinaria esperienza milanese, ho ritrovato la mia vera città, le radici del mio lavoro e gli amici e le professionalità di sempre», commenta il 45enne stilista friulano, che come Sarli ha scelto Roma quale città d'elezione. La collezione, 32 outfits, riprende pure forme geometriche in 3D che definiscono al loro interno un volume «libero», la purezza architettonica delle forme, uno spazio neutro, pulito lineare, la pienezza della luce naturale che entra dalle grandi vetrate del Palazzo dei Congressi all'Eur, le ampie scale su cui si dispongono alla fine del defilè le modelle: luogo ideale per presentare la collezione del «ritorno».

Rosa make up, chewingum, fucsia, ciclamino, malva, glicine, beige, abbinati al nero, a piume di marubù come frange a bordare cappe di cachemire, corti abitini svasati o poncho di cavallino. Abiti-colonna dall'apparente semplicità ma dai tagli complessi, che utilizzano geometrie e cerchi di tessuto. Tute candide, decorate con perle e cristalli e cappe-paracadute. Shorts biscotto e top rosa geometricamente costruiti sul cerchio.

Linea ad A per pantaloni, vestiti mini bordati di piume sulle maniche a campana, lunghe tuniche con giacche ad ali destrutturate e private delle maniche, abiti da debuttante in gazar di seta, trafitti da bacchette di cristallo e pvc, laminati e crepe intarsiati a grandi righe rosa e nere, o bianche e nere; perle e swarovski usati come borchie su abiti e tute. Uno stile che piacerebbe molto anche a Kate Moss, icona della Londra contemporanea. «Sono partito dalla stessa ricerca - prosegue lo stilista -: purezza delle linee, libertà nella composizione, attenzione per il dettaglio costruttivo. Ma anche per quel desiderio di discordarsi dall'estetica dominante, per diventare semplicemente un esempio di architettura moderna. Un'ispirazione che ha investito anche la mia ricerca: la donna che ho immaginato ha un'eleganza naturale mista ad una seduzione anche un pò sfrontata che ama i contrasti».

Ma lo stile della collezione mostra anche che Palermo deve aver recepito anche l'esperienza fatta nel team di Armani. Infine, «il mio è un elogio alle eterne ragazze: esili, complesse, simboli di una bellezza imperfetta ma seducente, che non invecchia mai». Le nuove giovani clienti insomma, a cui Casa Sarli ora, con il nuovo corso, sembra puntare.

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