Schiaparelli Haute couture, la sfilata a Parigi: spunta la donna "marziana" (in omaggio allo zio della fondatrice)

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Lunedì 22 Gennaio 2024, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Schiaparelli dà il via alla fashion week di Parigi con la sua donna marziana. Il termine, infatti, fu coniato proprio dallo zio della fondatrice Elsa, Giovanni Schiaparelli. Nel 1877 Schiaparelli, allora direttore dell'Osservatorio di Brera a Milano, scoprì una novità. Una serie di canali, un'area grande come il Grand Canyon, che segnano la superficie di Marte.

E oggi, in omaggio proprio allo scienziato, una modella in tubino corto di lucida vernice nera, con colletto di plastica bianco illuminato da una broche di diamanti, le mezze maniche rigide e ampie che disegnano una T, ha attraversa la passerella con passo deciso, ma quasi da automa, aprendo la sfilata di haute couture Primavera/Estate 2024 a Parigi di Schiaparelli. Non Ci sono dubbi. La nuova donna disegnata dal direttore creativo della maison, Daniel Roseberry, è una marziana. Elsa Schiaparelli si occupava notoriamente di astrologia. Guardare le stelle era decisamente un'occupazione di famiglia. Questa collezione è un omaggio a quell'ossessione, oltre che uno studio sulle contraddizioni: l'eredità e l'avanguardia, la pura bellezza e la provocazione, la terra e il cielo. Ma come l'arte (e la natura) ci insegnano sempre, le cose e le idee che sembrano diametralmente opposte tra loro possono anche combinarsi per creare sorprendenti chimere.

Oggetti composti da parti familiari che, uniti, creano qualcosa di sorprendente e nuovo. Non a caso, una delle filosofie guida della maison: Elsa era impegnata a far trionfare matrimoni improbabili sul suo design e sui suoi progetti. I look di questa collezione onorano questa tradizione, combinando tecniche del vecchio mondo (come pizzi guipure e merletti, applicazioni di velluto e pizzo, frange di ciniglia tagliate e ricamate a mano) con forme, modelli e riferimenti del nuovo mondo (come l'abito con scheda madre e microchip incrostato di artefatti tecnologici precedenti al 2007. «Oggi la tecnologia con cui sono cresciuto è così obsoleta che è quasi difficile da reperire come certi tessuti e accessori vintage - spiega il direttore creativo della Schiaparelli Daniel Roseberry -. Questi abiti collegano anche i suoi rimandi personali con i miei: vedrete riferimenti astratti alle iconografie del mio stato natale». Esempi: il Texas, a partire dalla bandana, qui rifatta in paillette dipinte a mano; lo stivale da cowboy, ripensato come una fantasia alta fino alla coscia e irto di fibbie; l'iconica treccia di cavallo da dressage, rifatta sotto forma di punte di raso di seta per ricoprire un bomber in camoscio color cammello e un abito corsetto in denim bianco. «Elsa era famosa per i suoi codici - prosegue lo stilista - la serratura, il metro, le parti anatomiche del corpo — e noi li abbiamo inseriti come uova di Pasqua in gioielli, scarpe, pochette e ricami, un messaggio segreto da parte nostra alla donna che li indossa. I risultati sono figure e profili al tempo stesso familiari e non: In parte umani, in parte qualcos'altro. Quindi, totalmente Schiaparelli».

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