In mostra a Roma i caftani della designer saudita Haya Albreik, ospite del Saudi Village

La stilista ha iniziato sua attività nella produzione di abaya all'età di 25 anni e la sua attività è in forte crescita

A Roma i caftani della designer saudita Haya Albreik Ospite del Saudi Village
di Rossella Fabiani
4 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Settembre 2023, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 13:00

A Roma sfilano i caftani della designer saudita Haya Albreik Ospite del Saudi Village, presso la Casina Valadier di Villa Borghese. La stilista ci parla di moda, bellezza e stile. Per chi è stato in Medio Oriente, il caftano (in arabo abaya) non passa inosservato.

Gucci, Sabato De Sarno sfila a Milano (ma non stupisce): i tre modelli che ci sono piaciuti e quelli di cui non sentivamo il bisogno

Queste lunghe vesti fluenti che hanno avuto origine nell'antica Mesopotamia sono confortevoli al punto che si sono diffuse in Africa, nell'Asia sud-occidentale e in parti dell'Occidente. La stilista dell'Arabia Saudita, Haya Albreik, ha preso questo abito unico e antico e ha creato la sua linea di moda – simple elegance - che in questi giorni è possibile vedere e anche indossare al Saudi Village allestito alla Casina Valadier a Villa Borghese fino alla giornata di venerdì.

Stilista e imprenditrice

Trentasei anni, sei fratelli che la sostengono «un marito eccezionale con il quale ho cinque figli» dice Haya al Messaggero.

Oggi la stilista è piuttosto un'imprenditrice. Ma ha iniziato la sua attività nella produzione di abaya all'età di venticinque anni e la sua attività è in forte crescita. «In realtà la mia passione è iniziata quando avevo appena 7 anni. Mi volevo sempre vestire da sola, e da sola scegliere l’outifit del giorno, facendo a volte arrabbiare mia mamma perché ero molto testarda nella scelta dei colori e di come vestirmi». Il suo è un lavoro d’amore e rappresenta la generosità e la bellezza.

La generosità è nel calore con cui accoglie nel suo stand alla Casina Valadier le donne curiose di provare questo capo e la bellezza è nella scelta dei tessuti con cui li realizza. «Nel mio lavoro uso vari tessuti come il taffetà italiano, la seta e il crepe francese». Tutta la regione dal Levante al Nord Africa, fino ai Paesi del Golfo Arabico, ha molti designer di caftani. Ma Haya non si è lasciata intimidire da un mercato saturo. «In Arabia Saudita abbiamo un gusto unico per i caftani e li indossiamo in modi diversi perché è l’abbigliamento principale del momento. E siamo anche molto creativi. Indossiamo infatti colori diversi e non soltanto il nero come spesso, erroneamente, tanti pensano».

Una cultura cosmopolita

Haya è di Al Khobar, una città all'estremità orientale del Regno che bacia il Golfo Persico e si affaccia sul Bahrein. È un centro culturale pieno di americani, russi e di persone di altre nazionalità perché Al Khobar è anche una città petrolifera che ha visto arrivare tantissimi stranieri.

«Oggi ho il mio laboratorio a Riyadh dove lavoro con il mio team. Ma ho iniziato ad Al Khobar, dove vivevo, creando in un primo momento modelli per la mia famiglia e gli amici. Quando ho visto come alla gente piacevano i miei vestiti, ho deciso di partecipare a mostre e sfilate. Ed è iniziato tutto». Oggi Haya è una stilista affermata che vuole ancora crescere.

Moda sostenibile

Avendo chiaro il rispetto per l’ambiente e la necessità di una moda sostenibile. «Traggo la massima ispirazione dalla natura che mi circonda. Ho una collezione uscita l’inverno scorso che ho chiamato "Jamrah Gadah", che significa fuoco caldo perché ti proteggerà dall'inverno gelido.

I miei clienti provengono da tutto il mondo, in particolare dai Paesi del Golfo. Il mio grande desiderio è mostrare al mondo intero come le donne saudite indossano la nostra moda in modo semplice ed elegante». «Sono così felice di essere al Saudi Village a Roma – conclude Haya – e di mostrare i miei modelli di abaya moderni che ho disegnato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA