In mostra l'universo visionario di Jean Paul Gaultier. Dal marciapiede alla passerella

Campagna collezione 1998 "Tribute to Frida Kahlo" © Jean Paul Gaultier
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Aprile 2014, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 16:26

LONDRA - Per anni stato l’enfant terrible della moda francese; pi volte prestato al cinema; amato dalle stelle della musica pi provocatorie.


Da quando Jean Paul Gaultier è entrato nella storia della haute couture parigina ha abituato a collezioni stravaganti e cambi di rotta, capace di citare nelle sue spettacolari collezioni di tutto, dalla Schiaparelli a Toulouse Lautrec.

Ora una retrospettiva ne celebra i 40 anni di carriera, con la stessa volontà di sorprendere che è stata sempre la cifra stilistica di Gaultier (che il 24 aprile compie 62 anni).

"The Fashion World of Jean Paul Gaultier from the Sidewalk to the Catwalk", alla Galleria Barbican di Londra fino al 25 agosto, è una mostra capace di mettere in scena tutti i temi ricorrenti dello stilista: in 165 abiti si ripercorrono le sue trasgressioni e l’androginia, le righe francesi e il punk inglese, ma soprattutto la strabordante creatività e abilità artistica.

L’esposizione presenta anche i celebri corsetti e reggiseni di raso a punta realizzati per il "Blond Ambition Tour" di Madonna nel 1990, gli abiti di scena per le tournée di Kylie Minogue o i costumi per i film di Pedro Almodóvar ("Kika" e "La Piel Que Habito").

Gaultier ha dichiarato: «Sono molto eccitato per questa mostra londinese per due ragioni, sia perché si svolge in una città che per me è un posto speciale, sia perché sono davvero onorato di essere esposto alla Barbican, una galleria meravigliosa con un’architettura straordinaria, capace di valorizzare il mio lavoro in maniera eccellente».

La mostra è anche l’occasione per scoprire la maniacale attenzione al dettaglio dello stilista e la sua precisione: un cartellino sta infatti a informare del numero di ore che sono state necessarie per realizzare gli abiti. Per un vestito creato per Sarah Jessica Parker, ad esempio, ci sono volute 163 ore di lavoro.

La grande mostra, su due piani, non è solo una rassegna di abiti ma comprende anche filmati, video musicali, performance di danza e foto delle collaborazioni dello stilista con artisti come Cindy Sherman, Herb Ritts, Richard Avedon o Andy Warhol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA