Linea Vacchiano, passione per il Made in Italy

Raffaele Paganini, testimonial Vacchiano
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Mercoledì 15 Ottobre 2014, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 11:54
ROMA - La linea Vacchiano nasce dall'idea di un giovane imprenditore toscano, Generoso Vacchiano, classe 1984, la cui passione per il Made in Italy lo ha spinto a ricercare, studiare e disegnare la scarpa "ideale".



Decisivo, per sviluppare il progetto, il viaggio oltremanica: a Londra Vacchiano resta incantato dai segreti e dalla bellezza del prodotto con lavorazione "Goodyear", brevettata nel 1832.



L'arte paziente del mastro calzolaio in questo caso si traduce in una calzatura fatta interamente a mano, dal taglio della pelle, all'orlatura, al montaggio, alla cucitura delle suole e al finissaggio, con oltre 220 fasi di lavorazione in un percorso minuzioso per un risultato di alta qualità.



L'imprenditore torna in Italia con l'intento di far nascere la scarpa Vacchiano servendosi di un team selezionato tra i mastri calzolai del Paese e per il primo lancio della linea uomo ha scelto, come testimonial, il piede che ha reso la penisola famosa nel mondo, l'étoile della danza Raffaele Paganini.



«Questa scelta non è casuale - spiega Vacchiano -. Paganini, infatti, oltre ad aver calcato i palcoscenici più prestigiosi del mondo, è da più di vent'anni modello indiscusso di quell'Italia che ci permette di stare ancora a testa alta e icona per i nostri tanti giovani che si affermano attraverso volontà, impegno, talento e passione».



Tra le novità del prossimo Autunno/Inverno 2014-2015 la cura dei desideri femminili: il direttore creativo della maison Gianluca Lera, manda in scena una serie di borse ispirate alla bellezza e al fascino che le donne di potere dello star system esercitano da sempre sul grande pubblico.



«Quattro i modelli limited edition: Oprah Tote, ispirata ad Oprah Winfrey; Oriana shopper bag, ispirata alla scrittrice Oriana Fallaci; Rania, ispirata alla bella regina di Giordania; la shoulder bag Kate ispirata alla principessa Kate Middleton», conclude Gianluca Lera.

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