«Il bikini, la prima bomba anatomica». Una definizione tutt'altro che banale, quella che utilizzata negli anni Quaranta da Louis Réard, ideatore di una delle icone pop della nostra società: il costume due pezzi. Era il 5 luglio 1946, quando l'ingegnere francese Réard rivelò al mondo il più piccolo costume da bagno del mondo, un indumento «innovativò che avrebbe avuto effetti esplosivi e dirompenti sulla società dell'epoca.
A partire dal nome, 'Bikinì, un piccolo atollo nell'Oceano Pacifico, un luogo remoto e isolato, entrato prepotentemente nella storia proprio nel '46, quando gli Stati Uniti lo scelsero per effettuare i primi test nucleari, dopo le bombe su Hiroshima e Nagasaki. E mentre il clima dell'epoca nei confronti degli esperimenti nucleari era caratterizzato da grande entusiasmo e dalla fiducia nel progresso tecnologico che avrebbe potuto cambiare l'umanità, il costume due pezzi fu accolto con molta diffidenza, tanto che nessuna modella volle indossarlo. Per presentarlo, il suo inventore dovette rivolgersi a Micheline Bernardini, una delle più note spogliarelliste dell'epoca. Allora nessuno poteva immaginare che nel giro di qualche anno il bikini sarebbe diventato uno dei capi più iconici dei tempi moderni, rivoluzionando per sempre il modo di andare in spiaggia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA