Si chiama DnArt la rivoluzionaria tecnologia anticontraffazione a dna sintetico presentata in anteprima mondiale nei giorni scorsi a ArtePadova 2019. Sviluppata da Aries, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, DnArt
è una tecnica in grado di proteggere le opere d’arte con un’impronta genetica unica e invisibile, indecifrabile da terzi e impossibile da replicare, DnArt potrà in futuro essere applicata anche su altri materiali, tra cui il vetro, la ceramica, il metallo e la plastica. Tra i soci fondatori della start-up, che nel 2014 ha vinto la Start Cup, ci sono l’ingegnere Alessandro De Toni, il professor Alvise Benedetti, docente del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari ed esperto di restauro, e la biotecnologa orvietana Erica Cretaio.Sposata con Michele, ingegnere edile, e mamma di Jacopo, 9 anni, e Ambra, 3, dopo le scuole dell'obbligo ha frequentato il Liceo Scientifico, «da lì mi sono trasferita a Padova – racconta - dove ho frequentato un corso interfacoltà in Biotecnologie indirizzo Biotecnologie Mediche. La scelta di Padova è arrivata un po' per caso o per fortuna – spiega - perché allora questa facoltà era a numero chiuso e come capita spesso avevo cominciato a peregrinare per l'Italia per i test d’ingresso alla fine ho scelto il primo posto ad avermi dato una risposta senza attendere l'esito delle altre ammissioni. Dopo essermi laureata nel 2004 ho subito intrapreso, sempre a Padova, il dottorato di Ricerca in Biotecnologie che ho conseguito nel 2009».
Oggi Erica fa parte di un team di professionisti, lo staff scientifico di Aries, tecnici con un altissimo know-how nella biologia molecolare, nel restauro e nella conservazione dei beni culturali. «Dopo il dottorato ed un breve periodo di borse di studio ho lasciato la ricerca accademica per l'universo del trasferimento tecnologico ed è stata la reale svolta della mia vita perché ha cambiato completamente la prospettiva della mia ricerca. In quel contesto per la prima volta
ho iniziato a dialogare con persone che avevano competenze diverse dalle mie, a pensare ideare progetti multidisciplinari a capire le esigenze delle aziende».
DnArt è la sfida a cui attualmente sta lavorando. E dopo Michele, Jacopo, Ambra e il lavoro in Aries le resta davvero poco tempo libero: «Averne! Sono una donna che lavora e una mamma, in tutta onestà il tempo libero mi sembra un miraggio nel deserto!». Erica Cretaio non ha alcuna intenzione di lasciare l'Italia come purtroppo molti giovani professionisti sono costretti a fare: «
L'idea è quella di restare in Italia – dice - il mio impegno è per DnArt, sto lavorando al lancio dell'applicazione in altri settori tra cui quello dei vini, della moda, del design, del farmaceutico».