Commissione sul Femminicidio denuncia: finanziamenti per i centri antiviolenza ancora bloccati

la senatrice pd Valeria Valente
di Franca Giansoldati
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Martedì 16 Luglio 2019, 13:00

La presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio denuncia lo stop al piano antiviolenza (varato dal precedente governo) e ai relativi finanziamenti. «I soldi sono ancora bloccati, non sono ancora stati distribuiti alle Regioni, e dalle Regioni potranno essere spesi, quindi, sostanzialmente nel 2020. Pur essendo soldi stanziati nel 2018». La senatrice del Pd, Valeria Valente, a margine della conferenza regionale organizzata dalla Prefettura di Firenze dal titolo 'Femminicidio e orfani per crimini domestici: la tutela delle vittime', ha espresso grande preoccupazione.

«Noi continueremo a sollecitare questo governo affinche' la risposta arrivi quanto prima, mentre sugli orfani di femminicidio il problema non sono tanto le risorse, quelle sono state stanziate dal precedente governo, quello che manca ancora è purtroppo il regolamento di attuazione. Rispetto a emergenze di questo tipo credo che forse dovremmo abbandonare un po' la speculazione interna alla maggioranza e anche tra maggioranza e opposizione e provare a fare tutti quanti la nostra parte al di la' di schieramenti e appartenenze. Questo ci chiedono le donne rimaste ogni giorno vittime e questo ci chiedono in particolare i tanti bambini rimasti soli».

La senatrice Valente si rammarica anche della decisione del sottosegretario Spadafora di annullare - la scorsa settimana - la conferenza stampa sul rapporto sulla violenza di genere e sui centri antiviolenza dopo una violenta polemica con Salvini. Spadafora in una intervista aveva stigmatizzato gli attacchi verbali sessisti di Salvini contro le donne, scatenando le ire del vicepremier che lo aveva invitato a dimettersi. Risultato. Spadafora di conseguenza aveva fatto marcia indietro e ha annullato la prevista conferenza stampa sui centri antiviolenza. La senatrice del pd Valente lo aveva criticato perchè la polemica si faceva «sulla pelle delle donne. Il sottosegretario Spadafora dovrebbe evitare di ingaggiare una strumentale battaglia politica sul contrasto alla violenza di genere con il suo stesso governo e pensare solo ad attuare più velocemente il piano antiviolenza, sostanzialmente bloccato da oltre un anno». 

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